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SAN BENEDETTO - Si fa interprete dei sentimenti dei suoi concittadini il sindaco Antonio Spazzafumo e, dopo l’enensimo incidente che nei giorni scorsi ha pafralizzarto il traffico sull’autostrada A 14 il primo cittadino di San Benedetto ieri ha preso carta e penna e ha inviato una serie di pec, che hanno valore - lo ricordiamo - di lettere raccomandate.
I destinatari
La lettera è indirizzata in primo luogo al prefetto di Ascoli Piceno ma poi anche al presdente della Regione Marche Francesco Acquaroli e alla società Autostrade.
I gravissimi incidenti che continuano a verificarsi con impressionante ritmo, la perdita di vite umane, gli enormi disagi per migliaia di persone bloccate, le devastanti conseguenze per la viabilità locale e per i nostri territori derivanti da quelle situazioni, le manutenzioni infinite, gli effetti disastrosi per l’economia del territorio sono umiliazioni che non possiamo più tollerare. Anche perché questa situazione, con maggiore o minore gravità, va avanti da diversi anni. Il concessionario nonché gestore delle autostrade italiane ha il dovere di assumere precisi e vincolanti impegni nei confronti delle nostre comunità sia per quanto riguarda la situazione contingente sia per l’individuazione di soluzioni strutturali di più ampio respiro». Infatti San Benedetto non ha altre strade che la percorrono da nord a sud, tranne l’Adriatica che si intasa e il lungomare che soprattutto d’inverno viene utilizzato come strada a scorrimento veloce dove non è raro addirittura incontrare anche i Tir.
Una situazione a limite soprattutto per quel che concerne la sicurezza dei pedoni e dei ciclisti ma anche pericolosa sul profilo ambientale visto che tutto lo smog si riversa così in città. Purtroppo ancora non è alle viste la possibilità di realizzare un bypass collinare, magari sotterraneo come si invoca da tempo, per alleviare il problema mentre la politica chiede appunto l’aumento delle corsie dell’autostrada che non risolverebbero, però, proprio il problema più importante, vale a dire del traffico locale, da Porto d’Ascoli almeno a via Manara.
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Corriere Adriatico