Incidente a Serravalle, morto Andrea Pazzelli. Era in stato vegetativo a Pieve Torina da 24 anni

Incidente, morto Andrea Pazzelli. Era in stato vegetativo a Pieve Torina da 24 anni
PIEVE TORINA Ventiquattro lunghi anni di silenzio. Di buio che cancella la luce, di giorni che diventano notti. Di incubi che si trasformano in speranze. Giuseppe Pazzelli e...

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PIEVE TORINA Ventiquattro lunghi anni di silenzio. Di buio che cancella la luce, di giorni che diventano notti. Di incubi che si trasformano in speranze. Giuseppe Pazzelli e Giuliana Turchetti non hanno mai smesso di credere in un miracolo, con la certezza che la vita va salvaguardata.

Sempre e comunque. Il loro figlio Andrea ha trascorso in stato vegetativo metà esatta della sua esistenza. E il suo cuore ha smesso di battere giovedì scorso, nel giorno della Liberazione, all’età di 48 anni. 

 

La storia

È rimasto immobile su un letto dopo essere stato coinvolto in un drammatico incidente stradale. Era il 25 giugno del 2000. Dopo un pomeriggio trascorso in compagnia di alcuni amici Andrea decise di andare a mangiare una pizza a Serravalle con la stessa comitiva con la quale aveva già trascorso alcune ore spensierate. Salì sull’auto di un coetaneo ma, poco dopo, un urto violentissimo devastò la sua vita. Andrea finì in ospedale. Le sue condizioni, fin da subito, si presentarono gravissime. Per venti giorni lottò fra la vita e la morte in un letto di rianimazione. Gli stessi medici che lo avevano in cura, giorno dopo giorno, iniziarono a darsi per sconfitti. Poi, improvvisamente, lui aprì gli occhi. Si pensò al miracolo. S’iniziò a sperare. Ma i dottori, in assenza di un vero miglioramento del quadro clinico, decisero di staccare le macchine.

Andrea non rispondeva ai richiami, non reagiva. Il suo sguardo ha sempre continuato a fissare il soffitto. Uno sguardo drammaticamente perso nel vuoto. I suoi occhi hanno incrociato quelli di mamma Giuliana e papà Giuseppe solo quando loro si avvicinavano ad Andrea per accarezzarlo e riempirlo di baci. Per 24 anni, da quel maledetto incidente, è stato così ogni giorno. I genitori hanno continuato a prendersi cura di Andrea con sacrificio e amore immenso. Nella loro abitazione di Pieve Torina hanno allestito una stanza speciale per prendersi cura di lui. Un’assistenza che non è mai mancata, nemmeno durante il difficilissimo periodo post sisma. Hanno fatto di tutto per cercare di rendere, se possibile, il suo calvario meno duro. E a Pieve Torina erano state anche organizzate iniziative di solidarietà a favore della famiglia.

«Dal lato umano a volte penso che la morte sia la migliore risposta a questa vita che non è vita - ripeteva mamma Giuliana -, perché Andrea non ha più niente di vivo anche se i dottori dicono che non è così. Poi, però, penso che forse un giorno chissà. Fisicamente lui sta bene, ma è nella sua testa che, d'improvviso, è calato il buio». E quel miracolo sperato non è mai avvenuto. Andrea è morto all’ospedale di Camerino, dove era stato ricoverato domenica a seguito dell’aggravarsi delle sue condizioni.

 

L’affetto

«Il papà Giuseppe e la mamma Giuliana Turchetti in tutti questi anni sono stati una presenza costante e preziosa nella quotidianità del loro unico figlio, rendendo la propria famiglia un esempio di forza e di dignità, di generosità e di amore vero e incondizionato. A

ndrea resta nel cuore di quanti gli hanno voluto bene - racconta Donatella Pazzelli, presidente dell’associazione Corsa alla Spada e Palio e parente del 48enne -. La famiglia Pazzelli ringrazia il personale medico e paramedico dell'ospedale di Camerino, gli operatori del Santo Stefano e dell’Adi che si sono presi cura di Andrea e quanti sono stati loro vicini fino all'ultimo istante di vita del caro figlio». I funerali sono stati celebrati nella chiesa di Muccia e hanno partecipato al rito religioso tanti abitanti di Pieve Torina.

 

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Corriere Adriatico