San Benedetto, papà Paolo dona un rene al figlio malato Matteo e gli salva la vita

San Benedetto, papà Paolo dona un rene al figlio malato Matteo e gli salva la vita
ASCOLI Dona il rene al figlio e gli salva la vita. E’ la storia di Paolo Cappelli, tra gli oltre 3400 donatori di organi nel Piceno, che dopo questa esperienza ha deciso di...

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ASCOLI Dona il rene al figlio e gli salva la vita. E’ la storia di Paolo Cappelli, tra gli oltre 3400 donatori di organi nel Piceno, che dopo questa esperienza ha deciso di far parte dell’associazione Aido, divenendo poi presidente comunale e vicepresidente provinciale, testimoniando l’importanza della donazione di organi.


Donna muore di emorragia cerebrale: aveva deciso di donare gli organi

«Mio figlio Matteo nacque con delle malformazioni alle vie urinarie e con un solo rene, oltretutto malmesso – spiega - E’ stato difficile vivere con questo peso, soprattutto perché vedere un bambino soffrire, che sia tuo figlio e meno, è insopportabile».
Dopo quasi diciotto anni di viaggi della speranza da Ascoli, dove Paolo con la sua famiglia vive, all’ospedale Gaslini di Genova in cui veniva costantemente curato Matteo, quando la situazione clinica stava precipitando i medici gli hanno chiesto se voleva donargli un rene, e dunque rimetterlo al mondo per una seconda volta.
 
«Tante volte mi sono chiesto perché proprio a me – racconta Matteo -. Soprattutto quando vedevo i miei amici poter mangiare tutto quello che volevano, andare in bagno in maniera normale senza avere nessuna stomia, oppure quando potevano stare giorni e giorni fuori di casa mentre io comunque dovevo rientrare per cambiarmi la sacca della stomia o per prendere le pasticche. Tante volte pensandoci ho sentito una rabbia dentro di me». 
Ma oggi Matteo si ritiene una persona fortunata, per il fatto di esserci e poter condurre una vita normale. «Durante questo periodo – aggiunge papà Cappelli – in cui ho visto bambini molto piccoli costretti a restare ore attaccati alle macchine della dialisi in attesa di un nuovo rene, mi sono imposto di fare tutto ciò che potevo per sensibilizzare alla donazione degli organi. Il compito mi è stato agevolato dal fatto di aver ricevuto dall’Aido di Ascoli la Targa della vita nel dicembre 2010 in occasione della messa in suffragio dei donatori». Da quel momento Paolo Cappelli è stato coinvolto a far parte dell’associazione Aido su sollecitazione di Maria Orsini, attuale presidente onorario e Angela Albanesi attuale vicepresidente, fino a diventare l’attuale presidente comunale e vicepresidente a livello provinciale. 

I dati 

Ascoli con i suoi 1638 aidini di cui 896 donne e 742 uomini, è la città con il maggior numero di donatori a livello provinciale. Seguita da San Benedetto con 1308, Cupra con 168, Offida con 159 e Ripatransone con 140, per un totale di 3413 aidini in tutta la provincia. Dati che fanno ben sperare se si considera che nell’arco di 10 anni il numero di donatori di organi nel Piceno è cresciuto di circa mille unità. «Il mio impegno a favore della donazione è quotidiano –conclude il presidente - . Non perdo occasione per informare e sensibilizzare le persone verso questo gesto di estremo altruismo, cercando di raccogliere adesioni favorevoli alla donazione degli organi, nella speranza di ridurre al minimo, o ancora meglio eliminando, le liste dei tanti pazienti, che sono in attesa di un trapianto». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico