Un altro writer innamorato ad Ancona. Stavolta lei si chiama Vera: scritte comparse al cimitero e pure nella Galleria Dorica

Un altro writer innamorato ad Ancona. Stavolta lei si chiama Vera: scritte comparse al cimitero e pure nella Galleria Dorica
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ANCONA E tu la conosci Vera? Dopo il caso “Sara ti amo”, ora potremmo essere dinanzi ad un emulo dell’ormai celebre writer innamorato. O, addirittura, ad un suo precursore. Ma procediamo con ordine. Sono due le scritte incriminate. La prima trova posto sull’asfalto del cimitero di Tavernelle, poco prima del sentiero che conduce al sacrario militare. È un graffito gigante, fatto con la vernice nera. “Vera ti amo” c’è scritto accanto ad alcuni cuori. Taglio netto e cambiamo scena. Ora siamo lungo corso Garibaldi.

 

Entriamo nella Galleria Dorica e scendiamo i gradini che conducono al piano interrato dello storico centro commerciale. Verso la fine del corridoio, ecco un’altra scritta. Sempre di colore nero, sempre un laconico “Vera ti amo”, sempre gli stessi cuori concentrici che avevamo già visto al cimitero di Tavernelle. Che in giro ce ne siano altri? Ancora non è dato saperlo. La cosa interessante è però un’altra. Alcune foto in possesso del Corriere Adriatico dimostrano infatti come il “Vera ti amo” della Galleria sia ben più vecchio dei primi “Sara ti amo” comparsi tra gli Archi ed il centro storico.

La caccia allo spasimante di Sara è infatti cominciata a fine luglio mentre l’innamorato di Vera già agli inizi di giugno aveva compiuto la sua opera. Ed anzi, qualcuno aveva anche avuto il tempo per tentare di raschiare via la vernice dal pavimento, in un disperato tentativo di pulizia. La domanda, adesso, è una soltanto: chi si nasconde dietro la maschera di quest’altro innamorato dalla bomboletta facile? Lo spasimante di Sara che prima s’era invaghito di Vera? Oppure un altro amante a cui, magari, l’altro vandalo più famoso si è ispirato? Chi vivrà, vedrà. E intanto ci chiediamo: a piede (e spray) libero c’è un disperato latin lover oppure Ancona è una città di inguaribili romantici?
 

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Corriere Adriatico