Sirolo, taroccavano documenti per clandestini. A processo la banda dei furti d’identità

Sirolo, taroccavano documenti per clandestini. A processo la banda dei furti d’identità
SIROLO Rubavano carte d’identità in bianco per poi taroccarle e rivenderle a clandestini. È cominciato ieri il processo a carico della banda di napoletani...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

SIROLO Rubavano carte d’identità in bianco per poi taroccarle e rivenderle a clandestini. È cominciato ieri il processo a carico della banda di napoletani sgominata nel maggio 2020 dai carabinieri di Numana: in 7 furono arrestati, altri 4 furono denunciati a piede libero.

 


Le batterie 

La tecnica era sempre la stessa: di notte, le varie batterie composte da 3-4 persone prendevano di mira l’ufficio anagrafe di vari comuni, a caccia di carte d’identità da falsificare. Gli 11 imputati (tra cui 3 donne) sono accusati di 22 furti pluriaggravati in concorso, di cui 5 tentati, a danni di uffici comunali, esercizi commerciali e agenzie di servizi, commessi anche in Campania, in Abruzzo, in Toscana e in Puglia. Nelle Marche, colpirono negli uffici comunali di Sirolo (20 agosto 2019) dove riuscirono a rubare solo un caschetto da motociclista di un vigile dopo aver forzato delle casseforti; in quello di Mondolfo (19 dicembre 2019) da cui presero 648 carte d’identità in formato cartaceo e in bianco, oltre a 30 euro; infine, in quello di Senigallia (22 gennaio 2020), dove però rubarono solo del denaro da un distributore automatico. Per l’accusa, in 6 mesi riuscirono ad impossessarsi di 1.200 carte d’identità in più regioni. Ad incastrarli, è stata un’impronta digitale scoperta dai carabinieri di Numana su una finestra forzata del comune di Sirolo, oltre alle celle telefoniche e all’analisi dei tabulati. Dall’indagine si è scoperto che parte dei documenti venivano contraffatti per essere rivenduti e reimmessi nel circuito dell’immigrazione clandestina, come dimostrerebbe il fatto che in Grecia alcuni cittadini siriani furono trovati in possesso di carte d’identità risultate rubate ad Avellino e a Bari, mentre un altro siriano fu trovato all’aeroporto di Fiumicino con uno dei documenti sottratti all’ufficio anagrafe di Mondolfo. Il processo, aperto ieri, è stato aggiornato al prossimo 13 marzo. 

Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico