SIROLO Rubavano carte d’identità in bianco per poi taroccarle e rivenderle a clandestini. È cominciato ieri il processo a carico della banda di napoletani sgominata nel maggio 2020 dai carabinieri di Numana: in 7 furono arrestati, altri 4 furono denunciati a piede libero.
Le batterie
La tecnica era sempre la stessa: di notte, le varie batterie composte da 3-4 persone prendevano di mira l’ufficio anagrafe di vari comuni, a caccia di carte d’identità da falsificare. Gli 11 imputati (tra cui 3 donne) sono accusati di 22 furti pluriaggravati in concorso, di cui 5 tentati, a danni di uffici comunali, esercizi commerciali e agenzie di servizi, commessi anche in Campania, in Abruzzo, in Toscana e in Puglia. Nelle Marche, colpirono negli uffici comunali di Sirolo (20 agosto 2019) dove riuscirono a rubare solo un caschetto da motociclista di un vigile dopo aver forzato delle casseforti; in quello di Mondolfo (19 dicembre 2019) da cui presero 648 carte d’identità in formato cartaceo e in bianco, oltre a 30 euro; infine, in quello di Senigallia (22 gennaio 2020), dove però rubarono solo del denaro da un distributore automatico.