Senigallia, si finge parente di un degente per frugare nelle borse di chi aspetta

Senigallia, si finge parente di un degente per frugare nelle borse di chi aspetta
SENIGALLIA - Si finge parente di un degente per raggiungere le stanze off limits al pubblico del pronto soccorso e poi inizia a frugare nelle borse. Il ladro, scoperto dai veri...

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SENIGALLIA - Si finge parente di un degente per raggiungere le stanze off limits al pubblico del pronto soccorso e poi inizia a frugare nelle borse. Il ladro, scoperto dai veri familiari, è stato messo in fuga prima che potesse rubare qualcosa. L’episodio, avvenuto nei giorni scorsi, non fa che dimostrare la facilità con cui chiunque possa introdursi nei locali dove vengono medicati i feriti. L’uomo poi è scappato e gli operatori hanno chiamato i carabinieri. Ladruncoli, barboni,chiunque può accedere. Eppure basterebbe una porta, spesso promessa ma mai realizzata.

  
I delegati di Fp Cgil della Rsu ieri hanno inviato una lettera al sindaco Mangialardi. “Chiediamo con urgenza un sopralluogo da parte del sindaco – spiegano i sindacalisti Nadia Manuali, Simone Paradisi, Giacomo Mancinelli, Valentino Tesei, Salvatore Viscio e Massimo Campanelli -, auspicando un immediato aiuto. L’entrata del triage espone a rischio e pericolo gli operatori, l’utenza in attesa, i pazienti e i degenti. La facilità di accesso a tutti i locali del pronto soccorso è consentita in quanto manca una porta, oltre a lavori strutturali sempre richiesti, sempre promessi ma mai avvenuti». Entrando al pronto soccorso sulla destra c’è una stanza dove si trova la postazione del triage. In fondo inizia il primo corridoio, dove vengono messi i pazienti con letti provvisori quando gli spazi sono occupati, come accaduto domenica sera. Già qui non si potrebbe accedere ma, non essendoci una porta che delimiti gli spazi ed essendo il personale occupato con i pazienti, chiunque può passare. C’è poi un secondo corridoio, parallelo al primo, dove si affacciano le porte delle medicherie. Volendo si potrebbe arrivare anche qui senza difficoltà. «La porta scorrevole automatica, che consentirebbe una sicurezza in più con poca spesa, promessa più volte – proseguono i delegati nella lettera inviata al sindaco -, non è stata mai installata. Ci stiamo avviando ad un’intensa stagione estiva e, come sempre anche durante l’anno, vengono messe in pericolo di vita le persone». Il problema riguarda anche il personale. In questo periodo, con la Tac mobile esterna, il trasporto dei pazienti deve avvenire con due operatori durante la notte. Ciò significa lasciare il pronto soccorso scoperto di operatori di supporto, allungando i tempi di attesa dei pazienti. «Non è stato fatto alcun potenziamento di personale notturno – denunciano al primo cittadino - e neanche diurno in quanto sovente si lavora con un operatore di meno. Segnaliamo l’inosservanza della normativa in materia di sicurezza oltre alla problematica del personale mancante sin da ora, senza previsione alcuna di nuove assunzioni e potenziamenti in vista della stagione estiva».

Ancora i sindacati. «Escludiamo responsabilità da parte della coordinatrice e del direttore della struttura, che si è sempre adoperato a richiedere opere di adeguamento del pronto soccorso volte a garantire la sicurezza del personale e dell’utenza nonché il suo corretto andamento». La missiva si conclude con una disponibilità anche ad essere ricevuti dal sindaco in Comune, qualora non possa recarsi lui in ospedale. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico