FABRIANO L’ospedale Profili, a due anni e mezzo dal sisma, ha ancora un’intera ala chiusa perchè inagibile e non risulta che siano stati stanziati fondi per il...
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Mentre si attende l’arrivo, l’1 aprile, del nuovo primario del Pronto Soccorso, l’attenzione è tutta sul personale mancante in molte unità operative e sulla situazione che si respira nella parte più vecchia del nosocomio. L’ala A, infatti, è chiusa per inagibilità, dal novembre 2016 e da allora nulla, o poco, si è mosso. Il primo e secondo piano – e il piano terra dove c’era, in passato, il Cup – per circa 4.500 mq risultano inutilizzati fin quando non verranno programmati lavori di miglioramento sismico. Questo ha comportato il trasferimento di molti servizi, non senza disagi, in altri reparti e si sono dovuti spostare diversi servizi ambulatoriali. Da allora, oltretutto, resta inutilizzata la sala Parca, l’unico locale che si aveva a disposizione per corsi, riunioni del personale, videoconferenze e teletrasmissioni di interventi chirurgici.
Nel 2018, intanto, si è concluso lo studio per la verifica degli indici di vulnerabilità. Inizialmente erano 6mila i mq inagibili al Profili. A pochi mesi dal sisma, terminati i lavori di somma urgenza, 1.500 mq di quella parte di ospedale sono stati dichiarati agibili e tre sezioni danneggiate dal sisma sono tornate ad ospitare alcuni servizi sia per i pazienti che per gli utenti esterni.
Adesso si attende di capire a che punto sono i lavori progettuali per ridare all’unico ospedale dell’entroterra tutti i suoi spazi e se vedrà mai la luce la nuova palazzina per le sale operatorie, Rianimazione e Utic che dovrebbe essere costruita. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico