JESI - «Cerco personale da assumere, ma non si trova, i giovani con i polli non sembrano voler lavorare». La testimonianza, rilasciata ieri anche alle telecamere di...
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Fileni è una realtà forte nelle Marche e in Italia, con prospettive di espansione. Duemila dipendenti fissi, 1200 addetti dell’indotto industriale, 150 agenti e 150 padroncini che girano la penisola portando i prodotti a marchio Fileni. Ma il 50% dei dipendenti sono stranieri, persone che hanno bisogno per tirare avanti. Mentre l’imprenditore vorrebbe formare figure da inserire nella sua azienda per guardare al futuro insieme. «Vorremmo puntare su ragazzi italiani da formare in azienda per ricoprire i vari ruoli che mancano - spiega - devono solo aver voglia di imparare e di lavorare. Cresceranno con noi e saranno il futuro della Fileni». Contratti garantiti, stipendi sicuri. Futuro. L’ultima volta, su 900 curriculum solo in 84 hanno accettato l’incarico.
«Siamo disposti a dare una mano a chi ha bisogno, la metà dei nostri dipendenti è straniera. Ma dobbiamo anche guardare alla crescita dell’azienda. Abbiamo 18 agenzie di vendita in tutta Italia, vorremmo crearne altre 4 o 5 ma ci serve personale qualificato e motivato». Allora perché, a fronte di tante persone che cercano di lavorare, questa prospettiva non va? «Gli adulti o anche gli anziani non si fanno problemi, anzi. Ma noi cerchiamo dipendenti giovani da assumere. I giovani non vogliono lavorare con i polli – conclude Giovanni Fileni –, forse hanno un’idea arcaica degli allevamenti e dell’agricoltura, eppure non è più come una volta. Adesso anche in agricoltura ci sono strumentazioni e negli allevamenti si lavora con i software. Non è più la campagna di una volta, le cose sono cambiate. E anche gli agenti di vendita, di cui abbiamo necessità visto che stiamo ampliando le produzioni, saranno prima formati e aiutati». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico