GENGA - Era finito sotto accusa quando aveva solo 18 anni. Gli inquirenti gli avevano attribuito la tentata uccisione di una micia di proprietà della vicina di casa,...
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E ieri mattina ha potuto finalmente mettere un punto fermo alla vicenda giudiziaria iniziata otto anni fa. Il giudice Alberto Pallucchini ha stabilito per il 26enne una sentenza di assoluzione, nonostante il pm Cinzia Servidei avesse chiesto per l’imputato una pena di due mesi di reclusione. Il verdetto ha anche decretato la restituzione della carabina, finita sotto sequestro nel novembre 2010. Proprio in quel periodo era avvenuto lo sfregio alla gattina, di proprietà di una fabrianese di 38 anni. La micia, dopo essere uscita di casa, era tornata dalla padrona con un piombino conficcato nell’occhio sinistro.
La gatta non era rimasta cieca ma la proprietaria aveva subito sporto denuncia ai carabinieri contro ignoti. I militari, dopo una serie di indagini, erano riusciti a intercettare quel giovane, trovandogli a casa l’arma ad aria compressa, presumibilmente compatibile con la carabina da cui era partito il colpo. E così, la posizione del giovane era finita al vaglio del giudice che aveva stabilito una pena pecuniaria per l’accusa di aver tentato di uccidere il gatto. La vicenda è proseguita in dibattimento, dove è stata anche discussa un perizia sull’arma sequestrata. Secondo la difesa, rappresentata dall’avvocato Enrico Carmenati, la carabina dell’imputato aveva una capacità offensiva modesta tanto da non poter cagionare lesioni mortali all’animale, peraltro ferito in minima parte dal piombino. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico