Mestre, identificate tutte le 21 vittime: chi sono. I fidanzati, gli sposi, i bambini vegliati dal cagnolino

di Redazione web
Giovedì 5 Ottobre 2023, 07:42 - Ultimo aggiornamento: 14:56 | 1 Minuto di Lettura

Il guasto

Che non sia la velocità su quel rettilineo la causa dell'incidente mette d'accordo tutti, sono due invece i punti spigolosi dell'indagine su cui lavora anche la polizia. Le batterie al litio e la doppia barriera di protezione che non bastano a frenare il pullman. Bisognerà capire, con video e consulenze, se il bus possa aver avuto un problema proprio alle batterie che lo alimentano. Per chi conosce da vicino i mezzi di trasporto, le batterie sono sicure, prive di gas, contengono «liquidi di raffreddamento che lavorano a una temperatura controllata», se c'è un principio di incendio - solo parte della carrozzeria risulta annerita - sarebbe piuttosto dovuto a un «impianto elettrico di bassa tensione». Che di incendio non si possa parlare concorda la procura che però vuole approfondire sul tema dell'elettrico, così come accertamenti sono in corso «sul guardrail e sul parapetto esterno che dà sul baratro». A un primo sguardo la barriera che costeggia la strada comunale porta i segni del tempo, tanto che sono in corso investimenti ingenti per garantire la sicurezza su quel tratto di strada, ma è tutto da dimostrare che abbia un ruolo in quanto accaduto, come ritiene invece Fiorese. «È un guardrail vecchio, degli anni Cinquanta, forse è una concausa dell'incidente. Guardando le immagini si nota quasi l'autobus fermo, poi precipita, i fotogrammi fanno ipotizzare che possa essersi trattato di un malore».

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