Adotta un bambino e chiede di lavorare da remoto perché il neonato è in terapia intensiva: il capo la licenzia

di Redazione Web
Venerdì 19 Gennaio 2024, 13:25 | 2 Minuti di Lettura
Adotta un bambino e chiede di lavorare da remoto perché il neonato è in terapia intensiva: il capo la licenzia

La gioia di avere un figlio è certamente il punto più alto e luminoso di un percorso a volte tortuoso, fatto di visite mediche, attese estenuanti e paure, specialmente quando si parla di adozione. Nel caso di Marissa, poi, la situazione è stata resa ancor più complicata dalla risposta negativa della sua manager alla richiesta di poter lavorare da remoto, e più nello specifico dall'ospedale dove il neonato appena adottato si trovava ricoverato in terapia intensiva.

Il rifiuto ha scatenato forti polemiche e Ying Liu, fondatrice del brand di abbigliamento per cui lavorava Marissa, ha pubblicato due video di scuse nei confronti di Marissa in cui ammette il proprio errore di valutazione.

La chiamata

Marissa Hughes, impossibilitata a concepire a causa di un problema di sterilità, ha deciso - insieme al suo compagno - di ricorrere all'adozione e dopo lunghe attese hanno ricevuto, alla fine di dicembre, una chiamata dall'agenzia.

Judah, il neonato che possono finalmente chiamare loro figlio, è nato a 22 settimane, prematuro, e pesa meno di mezzo chilo, motivo per cui è stato ricoverato nel reparto prenatale di terapia intensiva, a nove ore di distanza da quelli che ora sono i suoi genitori. I problemi di salute del piccolo Judah richiedono un lungo soggiorno in ospedale e si pensa non sarà dimesso prima di fine marzo.

Per aiutare il neonato è stata anche aperta una raccolta fondi e in poco tempo sono stati raggiunti i 40mila dollari. Marissa è corsa, insieme al compagno, al capezzale di Judah e ha richiesto alla manager di poter lavorare direttamente dall'ospedale. Tuttavia, la proprietaria del brand Kyte Baby ha rifiutato la richiesta, spiegando che in un primo momento, dato le mansioni di Marissa, le è sembrato impossibile che potesse lavorare a distanza.

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