Discarica di Riceci, sfida tra la Provincia e Aurora: l'ente illustra le criticità ma la società ha presentato il secondo ricorso al Tar

Discarica di Riceci, sfida tra la Provincia e Aurora: l'ente illustra le criticità ma la società ha presentato il secondo ricorso al Tar. Nella foto, il flash mob al'esterno della Provincia
Discarica di Riceci, sfida tra la Provincia e Aurora: l'ente illustra le criticità ma la società ha presentato il secondo ricorso al Tar. Nella foto, il flash mob al'esterno della Provincia
di Lorenzo Furlani
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Venerdì 15 Marzo 2024, 03:15 - Ultimo aggiornamento: 11:53

PESARO Che non fosse una passeggiata lo sapeva, si spettava di dover affrontare una salita di qualche difficoltà ma ieri mattina ha compreso che l’aspetta un’arrampicata su una parete di roccia liscia e forse anche ghiacciata.

La società Aurora, che propone il progetto della maxi discarica di Riceci, si è presentata con uno staff di tecnici, guidato da un paio di avvocati, alla conferenza dei servizi istruttoria convocata dalla Provincia. E l’impronta, che dà la misura di quale battaglia si stia combattendo sui calanchi di Gallo di Petriano, l’ha subito lasciata perché il dirigente della Provincia Andrea Pacchiarotti ha esordito comunicando che la società ha presentato il secondo ricorso al Tar delle Marche, dopo quello contro il Genio civile per le richieste di integrazione del progetto.

La prima reazione

«Due punti hanno colpito in particolar modo la mia attenzione - commenta Pierluigi Ferraro presente alla conferenza -: la ditta proponente ha fatto un nuovo ricorso al Tar e proprio sulla convocazione della conferenza di ieri, per prospettati vizi di illegittimità; il rapporto dimensionale fra la vecchia discarica e il progetto per la nuova, quest’ultima due volte e mezzo maggiore». 

La riunione tra gli enti e i comitati interessati all’impianto, assenti il Comune di Petriano e l’associazione Diversamente che hanno impugnato sempre al Tar la proroga di 180 giorni concessa dalla Provincia ad Aurora per i rilievi geologici, è andata avanti dalle 10 per circa 3 ore, assorbite soprattutto dall’esposizione da parte di dirigente e funzionari della Provincia dei profili di criticità del progetto, già indicati nella lettera di convocazione.

Gli elementi ostativi

In particolare, il dirigente Pacchiarotti, responsabile del procedimento da qualche mese, ha illustrato in una lunga relazione, con circostanziati richiami normativi, gli elementi ostativi all’autorizzazione: la distanza dal centro abitato di Gallo, le aree boscate presenti nella zona della discarica che svolgono una funzione di drenaggio e tenuta del terreno, la tutela integrale dei corsi d’acqua e dei versanti con pendenza superiore al 30%, le aree a rischio idrogeologico.

Un ulteriore elemento di criticità, esposto da Massimo Baronciani, è la bonifica dell’area della vecchia discarica comunale di Petriano proposta da Aurora: non può essere eseguita dopo l’autorizzazione dell’impianto, ha detto il funzionario, bensì deve essere oggetto di una preliminare indagine ambientale.

Il flash mob

Mentre il confronto si svolgeva in videoconferenza, gli attivisti di Marea verde, Lupus in Fabula, EveryOne Group, comitato Urbino no discarica Riceci, Marche rifiuti zero hanno manifestato davanti alla sede della Provincia.

«Eravamo circa 120», sottolinea Roberto Malini, che ha annunciato per l’inizio dell’estate l’interramento a Petriano di una capsula del tempo in cui saranno inserite lettere, foto, oggetti e articoli che testimonino la difesa di Riceci: una capsula da aprire nel 2074 per le future generazioni, con l’auspicio che esse possano godere ancora di un paesaggio incontaminato.

La società Aurora ha chiuso la conferenza dei servizi dicendo che fornirà chiarimenti scritti per ogni criticità esposta.

Il sollievo dell'attivista

Max Casoli, ispiratore del comitato Marea verde speranza, è uscito dalla conferenza sollevato: «Ho capito che non solo noi, che ci battiamo contro la discarica, incontriamo molte difficoltà; ora le difficoltà le ha anche Aurora».

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