PESARO - Quel video con in mano la bolletta da 41 mila 766 euro mila euro, postato via social in poche ore è diventato virale. È il “grido di aiuto” di Marco Pezzolesi, gestore e amministratore della catena fra le più popolari, quella del Pesce Azzurro con i ristoranti self-service sparsi tra Fano, Cattolica e Rimini. Il suo appello accomuna l’intera categoria del delivery e della ristorazione, dalla piccola alla grande distribuzione.
«I rincari per utenze e materie prime – rilancia preoccupato - stanno diventando insostenibili anche per una catena come noi dalle spalle coperte.
Pezzolesi, sconcertato e arrabbiato, mostra nel video l’ultima bolletta del consumo di energia: «Solo per il ristorante e lo stabilimento di Fano – commenta – il costo dell’energia che per noi è la voce principale, dal momento che tutto nella nostra catena è automatizzato e funziona con l’elettricità, ammonta a quasi 42 mila euro per il mese di luglio. Una cifra triplicata, considerando che a luglio 2021 era stata pagata una bolletta di 13 mila 816 euro. Negli altri ristoranti del Pesce Azzurro la bolletta è salita a 21 mila euro. Sommando i costi energetici dei vari punti della catena, solo a luglio il conto finale supera i 100 mila euro. Quello che preoccupa tutto lo staff e il settore in genere, è una crescita continua in bolletta, al momento siamo a 0,49 centesimi di euro per kilowattora ma pare che entro il mese si possa arrivare addirittura a 0,87».
Le azioni: sopravvivere sì, ma come? «È questo il video della disperazione – lo definisce Pezzolesi – già da inizio stagione, in tutti i punti self Pesce Azzurro, il menù di base è stato aumentato di un euro, ma questo non basta certo a ripianare i conti. L’incremento dell’energia impatta su tutti è vero, ma ancora di più su una catena come la nostra, che è tarata sui grandi numeri proprio per rimanere in piedi. Parliamo di 1400-1500 coperti solo in una giornata al punto di Fano, anche se nel prepandemia si arrivava anche a 1700-1800 coperti. Se consideriamo poi tutti i punti aperti arriviamo a 3500-4 mila coperti. Su tutto un dato, in un anno l’intera catena spendeva per l’energia circa 200 mila euro ma il rischio reale ora è arrivare ad una spesa intorno ai 500 mila euro. La lista si allunga ancora se consideriamo che per alcuni dei nuovi servizi come il Drive Eat per l’asporto a Fano, abbiamo fatto ricorso a unità in più di personale, aumentando così i costi, che si sommano a tutti gli altri incrementi dai fornitori ad altri generi vari. Il Pesce Azzurro vuole evitare la chiusura invernale e resistere. Valuteremo nelle prossime settimane, a partire dal primo ottobre, se mantenere l’apertura tutto il weekend o se saremo costretti a tenere aperto solo un giorno del fine settimana proprio per risparmiare sull’energia».