San Benedetto, per la bolletta da mezzo milione la causa si conclude con un risarcimento beffa di 42 centesimi. Ecco cosa farà ora l'imprenditore

Bolletta choc da 430mila euro, risarcimento beffa di 42 cent
Bolletta choc da 430mila euro, risarcimento beffa di 42 cent
di Luigina Pezzoli
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Giovedì 7 Marzo 2024, 03:30 - Ultimo aggiornamento: 8 Marzo, 20:20

SAN BENEDETTO Quasi mezzo milione di bolletta della luce. E’ la cifra che si è trovato di fronte un imprenditore che opera nella zona del lungomare di San Benedetto che, a novembre, ha aperto la busta con all’interno la fattura legata alla fornitura di energia elettrica per la propria attività trovandosi di fronte ad una cifra da infarto: 430mila euro. Una cifra che ha letteralmente paralizzato l’uomo comprensibilmente stordito di fronte a quel pezzo di carta che in realtà avrebbe dovuto mostrare ben altri numeri. Il consumo effettivo avrebbe dovuto essere quantificato in meno di 5mila euro. Un centinaio di volte di meno rispetto alla somma da capogiro arrivata per posta. 

Lo smarrimento

Dopo il primo momento di smarrimento l’imprenditore si è messo in moto per capire come uscire da quella assurda situazione. Anche perché la scadenza era stata fissata a metà dicembre. Tuttavia, ciò che avrebbe dovuto essere risolto in pochi giorni, si è trasformato in un incubo che ha perseguitato l'uomo per settimane. La sua lotta per smentire la bolletta e dimostrare l'assurda discrepanza tra il consumo effettivo e quello addebitato, si è rivelata un viaggio attraverso un labirinto burocratico.

Con un consumo reale che si attestava a poco meno di cinquemila euro, l'imprenditore ha dovuto armarsi di pazienza e risorse per far valere i suoi diritti. Ha dovuto affidarsi a uno staff di esperti, composto da avvocati e periti, per navigare nell'oceano di documenti e prove necessarie per dimostrare l'errore dell'azienda erogatrice. La svolta è arrivata in una lettera, che, seppur tardiva (arrivata a febbraio, mesi dopo la scadenza della bolletta), ha finalmente riconosciuto l'errore di calcolo commesso. Un sospiro di sollievo ha attraversato l'imprenditore, che ha espresso la sua gratitudine all'avvocato Rosalinda Paolini e ai due consulenti che lo hanno assistito nella battaglia. Sebbene l'errore sia stato corretto, l'imprenditore, che vuole restare nell'anonimato, si trova ora a valutare la possibilità di agire legalmente contro l'azienda erogatrice del servizio.

I costi

Questo non solo per il costo sostenuto nel dimostrare l'errore, ma anche per le gravi ripercussioni psicologiche subite nel confrontarsi con una bolletta assurda. E come se non bastasse è anche arrivata quella che, alla luce dei fatti, suona come un’autentica beffa: pochi giorni fa è arrivato un rimborso di 42 centesimi. Sotto forma di assegno.

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