Scatto sul raddoppio della Orte-Falconara. Secondo tratto a gara

Scatto sul raddoppio della Orte-Falconara. Secondo tratto a gara
Scatto sul raddoppio della Orte-Falconara. Secondo tratto a gara
di Martina Marinangeli
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Domenica 4 Febbraio 2024, 01:35 - Ultimo aggiornamento: 17:06

ANCONA Un altro piccolo tassello in quel complicato mosaico chiamato Orte-Falconara. Venerdì Rfi ha pubblicato nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea la gara per il secondo tratto di raddoppio dei binari, quello che corre - si fa per dire - tra Pm288 e Albacina. Parliamo di un appalto da 95 milioni di euro finanziati con il Pnrr e quindi con una road map già definita nel dettaglio: completamento del cantiere entro giugno 2026 e attivazione della tratta a dicembre 2026. Un cronoprogramma serrato per recuperare qualche manciata di minuti nei tempi di percorrenza da Ancona a Roma che al momento sono degni di una diligenza. 

I dettagli

Il progetto prevede la realizzazione di un nuovo binario in affiancamento a quello esistente, così da completare il raddoppio tra le stazioni di Fabriano ed Albacina. Un tracciato di 4 km lungo il quale verrà soppresso un passaggio a livello, sostituito con un sottovia. Sarà interessata dagli interventi anche la stazione di Albacina, con l’eliminazione delle barriere architettoniche, l’adeguamento delle banchine e la realizzazione di un sovrappasso perdonale e di nuove pensiline.

«Abbiamo pubblicato la gara nei tempi più rapidi possibili - fa sapere l’ad di Rfi Gianpiero Strisciuglio -: il Pnrr è per noi una sfida che punta a migliorare i collegamenti». Quello andato a gara venerdì è un appalto integrato che comprende sia la progettazione esecutiva, sia i lavori, e i termini per presentare la domanda scadono l’11 marzo.

Esulta la filiera

La consegna delle prestazioni (ovvero la progettazione a cura dell’appaltatore) è invece prevista a maggio. «Un’opera di grande interesse per i territori», il commento del ministro alle Infrastrutture Matteo Salvini, a cui fanno eco le parole del deputato leghista Mirco Carloni («un ennesimo risultato concreto raggiunto grazie al lavoro del vicepremier») e del collega alla Camera Antonio Baldelli, bandiera FdI, secondo cui «prosegue il percorso di uscita delle Marche dall'isolamento in cui è stata costretta». Per il completamento dell’opera è stato nominato commissario straordinario Vincenzo Macello, vice direttore generale di Rfi. Gli interventi si inseriscono nel più ampio piano di potenziamento e velocizzazione della direttrice Orte-Falconara, iniziati con l’affidamento, nel novembre 2023, dell’appalto per il raddoppio tra Genga e Serra San Quirico (lotto 2) al raggruppamento temporaneo di imprese composto da Eteria Consorzio Stabile scarl e Salcef. Gara dal valore di 374,2 milioni di euro, finanziata anche con fondi Pnrr.

Anche in questo caso, dunque, la deadline del cantiere è prevista per giugno 2026, mentre la posa della prima pietra è attesa entro quest’anno. Qui gli interventi consistono nella realizzazione di una nuova linea di circa 9 km, di cui oltre la metà in galleria, in affiancamento a quella esistente interamente a binario unico. Restano invece tra color che son sospesi il lotto 1 tra Pm228 e Genga (per il quale mancano 333 milioni di euro su un fabbisogno di 337 milioni) e il lotto 3 tra Serra San Quirico e Castelplanio (a cui sono stati tolti 326 milioni di euro inizialmente previsti nel Contratto di programma tra Ministero delle Infrastrutture e Rfi, ma la speranza è riuscire a recuperarli nel prossimo Contratto). Per i segmenti tra Terni e Spoleto e Fabriano-Foligno siamo ancora prima delle carte.

Nel primo caso si è resa necessaria la project review perché il progetto originario (dei primi anni 2000) era troppo datato. Per la Fabriano-Foligno, un tratto molto lungo e per gran parte in galleria, il progetto preliminare era stato inviato al Mit addirittura nel 2003, ma tutto si bloccò per mancanza di finanziamenti (il costo stimato era di 1,5 miliardi di euro). E ad oggi non si intravedono altri progetti all’orizzonte. C’è ancora tanta strada da fare, ma almeno ci si è iniziati a muovere nella giusta direzione.