Il prof Valerio Temperini (Univpm): «Guai a perdere Roma e Milano, voli da difendere ad ogni costo»

Il prof Valerio Temperini (Univpm): «Guai a perdere Roma e Milano, voli da difendere ad ogni costo»
Il prof Valerio Temperini (Univpm): «Guai a perdere Roma e Milano, voli da difendere ad ogni costo»
di Véronique Angeletti
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Domenica 11 Febbraio 2024, 03:45 - Ultimo aggiornamento: 11:33

Un importante studio del Dipartimento di Management dell’Università Politecnica delle Marche sull’aeroporto di Falconara tre anni fa aveva evidenziato l’importanza strategica di potenziare i servizi dell’aeroporto di Falconara per il pil regionale.

Professor Valerio Temperini, docente di economia, gestione e marketing alla Politecnica: perdere i voli di continuità potrebbe inficiare il ruolo dell’aeroporto come volano della nostra economia? «Prima di rispondere vorrei sottolineare i punti forza che fanno del Raffaello Sanzio un aeroporto strategico al livello nazionale e anche internazionale».

Per esempio?

«Si trova a pochi chilometri dal porto di Ancona, scalo commerciale di rilevanza internazionale che l’Unione Europea ha inserito nella lista dei porti strategici nel disegno continentale delle infrastrutture e dei trasporti.

Dispone dei servizi di un interporto, cerniera intermodale tra trasporto leggero e pesante. Si trova a pochi metri da una stazione ferroviaria, della superstrada e dell’autostrada. Vanta una lunga pista di atterraggio e si trova all’interno di un’area poca urbanizzata nell’ipotesi di qualsiasi ampliamento. Infine, ed è fondamentale, offre servizi cargo che attirano le principali agenzie. Di fatto Amazon sta costruendo vicino al Sanzio un hub importante».

Quindi?

«Perdere i voli di continuità non rende meno importante come aeroporto il Sanzio, ma il rischio è che perdendo i servizi di continuità perdiamo la fiducia dei mercati che dobbiamo conquistare e fidelizzare affinché considerino perno strategico l’aeroporto e tutti i suoi servizi».

Può spiegare meglio?

«Questi voli sono importanti perché rendono accessibile le Marche sia in entrata sia in uscita e fanno crescere l’attrattività e la competitività del sistema economico della regione. Poi, dal punto di vista sociale, spezza il sostanziale isolamento della regione colmando un gap di natura prettamente infrastrutturale di cui le Marche hanno già pagato le conseguenze».

È quanto emerso dallo studio?

«Dalla nostra indagine nel 2021, tra i maggiori disagi evidenziati, c’era la necessità di spostarsi in auto per raggiungere altre sedi aeroportuali con conseguenti costi in termini economici e di tempo, e con una forte limitazione alle visite di operatori esterni alla regione. Queste erano state individuate come alcune delle principali cause della crisi della regione, declassata dall’Unione Europea da regione “sviluppata” a regione “in transizione”. Un gap che si è colmato con i voli di continuità assicurando collegamenti regolari con Milano, Roma e Napoli».

Voli che però, stando ai tassi di riempimento, secondo Aeroitalia (la compagnia che li opera) non funzionano.

«Sono voli che non partono immediatamente».

E cosa si deve fare per farli partire?

«Va creata l’abitudine di pensare a prendere l’aereo per andare a Milano o Roma. E ciò richiede del tempo. È un cambiamento di mentalità, di stile di vita. Soprattutto per chi vive a margine della regione Marche. Magari a Nord, è più propenso a considerare come hub Bologna o chi vive all’estremo sud della regione, a utilizzare Pescara. E chi vive nell’alto Anconetano o nel basso Pesarese tende a dirigersi verso quello di Perugia».

Come si rilancia il Sanzio, anche rispetto ad un bacino d’utenza cannibalizzato dagli scali limitrofi?

«Proprio grazie a tutti i punti forza del Sanzio che citavo prima. Nel nostro studio, l’aeroporto aveva un impatto complessivo sul Pil delle Marche di oltre 115 milioni di euro e incideva a livello occupazionale favorendo più di 1.800 posti di lavoro. Forte del potenziamento cargo, alla luce di tutte le nuove rotte internazionali, questo impatto è sicuramente cresciuto e crescerà ancora, forte dei voli di continuità. Ragione per cui dobbiamo fare di tutto per conservarli».

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