Nelle Marche i lupi arrivano sotto casa: allevamenti nel mirino ma alleati anti-cinghiali

L’Ue ammorbidisce la linea sulla caccia. Gli ambientalisti: «Campagna di odio» Registrati nelle Marche 65 attacchi in un anno. Strage di pecore, capre e puledri

Nelle Marche i lupi arrivano sotto casa: allevamenti nel mirino ma alleati anti-cinghiali
Nelle Marche i lupi arrivano sotto casa: allevamenti nel mirino ma alleati anti-cinghiali
di Veronique Angeletti
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Domenica 24 Dicembre 2023, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 25 Dicembre, 08:48

ANCONA - Prosegue l’iter per autorizzare la caccia del lupo in Europa, quindi anche nelle Marche. La Commissione Europea si appresta a fare approvare dal Consiglio l’istanza alla Convenzione di Berna per modificare lo status di protezione del carnivoro. Nell’accordo internazionale sulla conservazione della vita selvatica e dell’ambiente, il lupo, da “specie rigorosamente protetta” diventerebbe “protetta”, condizione preliminare per modificare la Direttiva europea Habitat e dare agli Stati membri maggiore flessibilità alla caccia.

Una mossa annunciata: la Commissione dà seguito alla risoluzione, votata un anno fa dal Parlamento di Strasburgo, per modificare lo status di protezione di lupi e orsi al fine di aiutare gli allevamenti e proteggere il bestiame.

La Commissione ha anche incaricato esperti per raccogliere dati in quanto le misure di contenimento devono tenere conto della conservazione delle popolazioni di lupi nelle loro regioni biogeografiche. In Italia, nell’ultima indagine dell’Ispra tra il 2020 e il 2021, i lupi sono oltre 3300 di cui 2388 nell’arco appennino. Per i faunisti, in media varia da 2,9 individui a 9,6 ogni 100 Km2, consistenza nelle Marche stimata a 6,9. Quanto al loro impatto sugli allevamenti, dal data base regionale, risulta che, dal 2018 al 2022, sono state 481 le domande di rimborso certificate di predazione da parte di 385 aziende per 1901 animali tra cui 1650 ovicaprini, 143 vitelli e 108 equidi.

La mappa

Attacchi verificati più di tutto nel Pesarese (35%) e nel Maceratese (29%) e in misura più ridotta nel Fermano-Ascolano (24%) e nell’Anconetano (12%). Lato monti, si sono verificate più aggressioni a Cantiano (12); 6 ad Urbino e 6 a Serra Sant’Abbondio; 4 a Fabriano e a Pieve Torina; 3 a Valfornace, Cagli, Pergola, Frontone, Arcevia, Sefro. Sulla Costa, segnalate predazioni a Sant’Elpidio a Mare, Mondolfo, Castelfidardo e Monte San Vito. Per attenuare il conflitto la Regione ha emanato diversi bandi che danno contributi per le recinzioni e cani da guardia. «Il numero dei lupi in Italia - denuncia Danilo Baldini della Lega Anticaccia per le Marche - dimostra quanto ancora la specie sia tuttora a rischio estinzione. Malgrado ciò, non si placa la campagna di odio corredata da proposte di leggi che ne richiedono perfino la riapertura della caccia».

L’attacco

Per il delegato Lac, sono i cacciatori direttamente interessati a creare un clima di ostilità e di paura. «Il lupo è il maggior competitor nella caccia al cinghiale e al capriolo e riduce i loro guadagni con i ristoranti e la filiera della carne di selvaggina», l’accusa degli ambientalisti. Dall’altra parte, gli agricoltori di Coldiretti denunciano i danni agli allevamenti causati dai lupi: nel 2022 ci sono stati 65 attacchi in 39 aziende agricole, di cui hanno fatto le spese 113 pecore e capre, 21 puledri e 17 vitelli.

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