Diagnosi, visite e laboratori: -12%. Le Marche in fondo alla classifica per il Report di Agenas sulle prestazioni specialistiche ambulatoriali

Diagnosi, visite e laboratori: -12%. Le Marche in fondo alla classifica per il Report di Agenas sulle prestazioni specialistiche ambulatoriali
Diagnosi, visite e laboratori: -12%. Le Marche in fondo alla classifica per il Report di Agenas sulle prestazioni specialistiche ambulatoriali
di Lorenzo Sconocchini
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Giovedì 25 Gennaio 2024, 02:40 - Ultimo aggiornamento: 15:26

ANCONA «Le liste di attesa? «Stiamo lavorando alla soluzione di problemi atavici, i tempi derivano dalla difficoltà di sintonizzare domanda e offerta di prestazioni sanitarie ma stiamo investendo molto e con le nostre riforme della sanità vedremo i risultati». Parole del governatore Francesco Acquaroli, alla conferenza di fine anno, su uno dei nervi più scoperti di qualsiasi amministrazione regionale, quello della tempestività delle risposte alla richiesta di prestazioni sanitarie dei cittadini. E quanta salita ancora ci sia ancora da percorrere, nelle Marche in particolare, lo dimostra un report sulla specialistica ambulatoriale dell'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, ente pubblico che opera come organo tecnico-scientifico del Servizio sanitario nazionale svolgendo attività di ricerca e di supporto.

Sei categorie

L’indagine di Agenas esamina le prestazioni in regime di specialistica ambulatoriale divise in sei categorie (diagnostica, laboratorio, riabilitazione, terapeutiche, Pac e visite) rappresentando i volumi complessivi le variazioni percentuali, nel periodo tra il 2019 e 2023 (con dati aggiornati per quest’ultimo anno al primo semestre).

Emerge che le Marche sono in sofferenza soprattutto nel confronto tra il primo semestre 2023 e quello dell’anno precedente, dove in 5 classifiche su 6 figuriamo all’ultimo posto su 21 tra Regioni e Province autonome nella classifica delle variazioni percentuali.

In recupero sul 2019

Situazione migliore nel confronto con il 2019 (l’ultimo anno pre Covid) dove le Marche mostrano performance più incoraggianti: quarta per il recupero (+14%) nel totale della specialistica ambulatoriale (dove invece rispetto primo semestre al ‘22 siamo invece ultimi con un -12,2%) e addirittura prima (+27,5%) per il recupero delle prestazioni di laboratorio. Nel confronto tra semestri degli ultimi due anni, il 2023 delle Marche offre dati da maglia nera anche in altri tipi di prestazione: diagnostica (-7,2%), laboratorio (-13,3%), Riabilitazione (-16,2%) e terapeutiche (-21,9%) mentre per le visite siamo terz’ultimi (-6,8%), dietro a Calabria e Basilicata. 

I valori assoluti

Per dare qualche valore assoluto, nel primo semestre ‘23 le prestazioni di laboratorio nelle Marche sono arrivate a 9.653.705, ben al di sotto per il momento alla metà del totale registrato nel 2022 (21.482.746). Lo stesso per le visite (618.443 nell’ultimo semestre esaminato contro 1.307.303) e per le riabilitazioni (poco più di 395mila in sei mesi contro il totale 2022 a 876.087). «L’obiettivo dell’analisi - spiega Agenas - è la valutazione della capacità di mantenimento, nelle singole regioni, dei livelli di erogazione delle prestazioni di specialistica ambulatoriale negli anni».

Pubblico e privato

Lo studio di Agenas, per quanto neutrale (è la stessa agenzia che per due anni consecutivi ha assegnato all’azienda ospedaliero-universitaria di Ancona la palma di miglior ospedale pubblico d’Italia) si presta a riflessioni politiche. Non a caso a rilanciare alcune schede del report (non recentissimo, ma ancora con i dati più attuali disposibili) è stato il dottor Claudio Maria Maffei, ex manager della Sanità pubblica marchigiana ora in pensione, in passato direttore generale dell'Inrca, recentemente nominato dal Pd regionale come coordinatore del gruppo tematico sulla sanità. «Nel primo semestre 2023 confrontato con il primo semestre 2019 la Regione Marche tra strutture pubbliche e private ha fatto il 22,5% di prestazioni diagnostiche in meno (di area radiologica, di area cardiologica, ecc.) e il 18,4% in meno di visite specialistiche», scrive sul suo profilo social. Segue a ruota l’affondo della segretaria regionale del Pd Chantal Bomprezzi. «La giunta Acquaroli non ha approvato nemmeno una delibera sulle liste di attesa. Ad oggi solo vane dichiarazioni di intenti».

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