ANCONA - Il lato nascosto della sanità affiora a un anno dall’inizio dell’emergenza pandemica nelle Marche. Dati rincorsi per mesi, che adesso raccontano quanto il Covid abbia impattato nella gestione ordinaria e straordinaria dei servizi sanitari con una frenata improvvisa nell’ambito della prevenzione ma anche nei ricoveri e negli interventi. È una fotografia con luci ed ombre che posiziona la nostra regione al di sotto della media italiana con preoccupanti tagli soprattutto in area oncologica e in quella cardiovascolare.
I dati analizzati
A monitorare la capacità di tenuta del sistema durante lo tsunami della pandemia è un’indagine dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) e la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa che ha messo a confronto i dati del 2020 con quelli del 2019. Si tratta - come si legge nella nota introduttiva - «di una domanda di prestazioni sanitarie che si è inabissata, andando a formare un sommerso destinato a investire come un’onda di ritorno il Servizio sanitario». Nelle Marche, tra marzo e giugno dello scorso anno, lo screening contro il tumore al seno si è ridotto drasticamente del 31,8% e i controlli sono passati da 56.916 del 2019 a 38.824: quasi 19mila dunque le donne che hanno saltato il controllo di prevenzione durante la pandemia, un numero in percentuale decisamente più alto rispetto alla media nazionale che si attesta attorno al 22%. E si sono ridotti anche gli interventi chirurgici - in area oncologica - per i tumori al seno: sono passati da 446 a 304, con una variazione del 30,3% anche in questo caso superiore alla media italiana (-22%).
La situazione nei reparti
La situazione peggiora nell’ambito cardio circolatorio: secondo i dati Agenas nelle Marche i ricoveri per Ima Stemi (infarto acuto del miocardio) sono diminuiti del 41,9% (-23,5% la media italiana), passando da 458 tra marzo e giugno del 2019 a 266 nello stesso periodo del 2020. È questa la seconda performance peggiore nella classifica delle regioni, dopo quella del Molise.
I non rinviabili
Il report presentato nei giorni scorsi evidenzia invece per le Marche una situazione di tenuta sostanziale dei servizi essenziali con una riduzione importante di quelli procrastinabili. Un esempio: è stato rilevato uno spostamento quasi insignificante negli interventi per fratture entro le 48 ore (dal 77,6% al 77,3%) mentre sono calati del 57,4% i ricoveri ordinari programmati (da 27.295 a 11.627).
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