Francesco Baldelli, assesore alle Infrastrutture: domani si taglia il traguardo della consegna dei lavori per la Guinza. Dopo decadi da regina delle incompiute, ora si sblocca l’iter: quando la vedremo completata e finalmente percorribile?
«Domani scriviamo un nuovo capitolo della storia bicentenaria dei collegamenti tra Adriatico e Tirreno. Ne parlava già Napoleone nel 1806. L’ultimo operaio chiuse a chiave il cancello del cantiere nel ‘94. Oggi, dopo 30 anni, sblocchiamo l’opera per sbloccare la Fano-Grosseto».
I tempi?
«Al momento, sulla Guinza sono già in corso bonifica bellica e rilevazioni ambientali, mentre i lavori dureranno, da contratto, 925 giorni (due anni e mezzo circa)».
Bene la galleria, ma il resto della E78? A che punto siamo con il resto dei lotti marchigiani?
«Sul progetto del bypass di Mercatello (lotto 4) è in corso la valutazione di impatto ambientale (Via).
E nel frattempo?
«Contestualmente, si procederà per il tratto in variante della stessa Sp200, per il quale è in corso la progettazione, che costituirà il collegamento di 10 km circa con l’arteria europea E 45 che collega Cesena a Orte, nel Lazio».
C’è ancora strada da fare, insomma: è possibile dire quando l'intero itinerario dal Tirreno all'Adriatico sarà completato?
«Fare previsioni non ha portato fortuna a questa strada. Osservo solo che domani è una giornata storica, che vede schierati i vertici di tre regioni determinate a raggiungere l’obiettivo di risolvere la questione Centro Italia e riequilibrare un dibattito nazionale troppo polarizzato tra le infrastrutture del Nord e quelle del Sud».
In che modo, nello specifico, questo asse viario contribuirà allo sviluppo del territorio?
«Con l’apertura della Guinza e la Fano-Grosseto sblocchiamo i collegamenti con Umbria e Toscana e quelli con la piattaforma logistica delle Marche: porto di Ancona-aeroporto di Falconara-interporto di Jesi, il Centro Italia e l’Europa. La Galleria, infatti, si inserisce nella proposta di realizzare il Corridoio europeo di trasporto, che colleghi l’Oriente, la Turchia e i Balcani con la Penisola Iberica, avendo come snodo il porto di Ancona, che si connette con quelli del Tirreno, viaggiando lungo la ferrovia Orte-Falconara e appunto la Fano-Grosseto».
Piano imponente sulla carta, ma nella pratica sembra complesso metterlo a terra.
«Marche 2032, il Piano delle infrastrutture è già in moto e la Guinza è un bel colpo di acceleratore nella visione complessiva di una regione che vogliamo riagganciare a quelle più dinamiche d’Europa».
La Guinza chiave di volta delle Marche, dunque?
«Era il tappo più duro da stappare. Sappiamo che la Fano-Grosseto a 4 corsie non si costruisce in un giorno, ma sappiamo che realizzarla a stralci è possibile e la riapertura della Guinza innesca un punto di non ritorno. Passaggio importante è stato l’impegno del Governo Meloni nella seduta Cipess del 27 dicembre 2022, quando sono stati stanziati 150 milioni di euro. Poi la gara e ora la consegna dei lavori. E questo è solo l’inizio».