ANCONA Si addensano nubi nere sui cieli dell’Erdis, l’Ente regionale per il diritto allo studio nato nel 2017 dalla fusione dei quattro Ersu. La presidente del consiglio di amministrazione Maura Magrini, espressione dell’Università di Urbino, sarebbe finita nel mirino di una procedura di decadenza dal ruolo che potrebbe costarle il posto. Il motivo del contendere è di natura molto tecnica, ma le ripercussioni sarebbero politiche dal momento che a scegliere i vertici dell’Erdis è l’assemblea legislativa e, dunque, i partiti. Ma procediamo con ordine. Le ragioni per cui dall’interno dell’ente è partita la procedura di decadenza stanno nel fatto che Magrini sarebbe in aspettativa non retribuita dall’Università di Urbino, dove ricopriva un ruolo tecnico-amministrativo. E la legge regionale del 2017 con cui è stato costituito l’Erdis, all’articolo 4 recita: «Il componente che cessa la propria attività di ricerca, di docenza o amministrativo - contabile presso l’Università in rappresentanza della quale è stato candidato, decade dal relativo incarico».
L’impasse
Si è generata così un’impasse che rischia di cancellare con un colpo di spugna il vertice dell’Ente.