La tratta ferroviaria Orte-Falconara a singhiozzo. Un lotto fa risparmiare solo 10 minuti

Procede il raddoppio tra Genga e Serra San Quirico (di appena 9 km) da fare entro il 2026

La tratta ferroviaria Orte-Falconara a singhiozzo. Un lotto fa risparmiare solo 10 minuti
La tratta ferroviaria Orte-Falconara a singhiozzo. Un lotto fa risparmiare solo 10 minuti
di Martina Marinangeli
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Venerdì 29 Settembre 2023, 03:15 - Ultimo aggiornamento: 30 Settembre, 07:27

ANCONA Gli imprenditori marchigiani l’hanno detto senza giri di parole: a causa di infrastrutture ferme al secolo scorso, le aziende del territorio sono diventate meno competitive e l’intero sistema economico regionale ha rallentato, restando sempre più indietro rispetto all’ormai lontanissima locomotiva del Paese. Una condizione di isola infelice - certificata dai voli di continuità verso Roma, Milano e Napoli - che ci contraddistingue da tempo immemore. Un perenne isolamento da cui non riusciamo ad uscire. 


Il Piano


La Regione, nelle prossime settimane, approverà il Piano delle Infrastrutture che cerca di mettere a fuoco le priorità imprescindibili, ma la sensazione è che si faccia sempre un passo avanti e due indietro. Con un’inchiesta a puntate, il Corriere Adriatico traccerà un quadro sullo stato dell’arte dei principali collegamenti delle Marche ancora nel limbo. E un esempio plastico del fatto che, anche quando le cose sembrano finalmente imboccare la strada giusta, poi finiscono per incartarsi, è rappresentato dal raddoppio della Orte-Falconara, tratta ferroviaria che collega Ancona a Roma e che, nel 2023, è per gran parte ancora a binario unico. Una follia. Di quest’opera si parla da oltre 30 anni, con scarsissimi risultati. 

Lo spiraglio nel 2020


Un primo spiraglio di luce si era visto nel 2020 quando, in era Ceriscioli, venne firmato il protocollo d’intesa tra ministero delle Infrastrutture, Rfi, Regioni Marche e Umbria, che ha permesso a Ferrovie di redigere il progetto di raddoppio almeno tra Castelplanio e Fabriano, suddiviso in 3 lotti: Fabriano Pm228-Genga, Genga-Serra San Quirico e Serra San Quirico-Castelplanio. Quando poi il Pnrr ha fatto planare mezzo miliardo di euro nelle Marche proprio per finanziare la Orte-Falconara, sembrava essere arrivata la manna dal cielo.

Quei soldi sembravano la chiave di volta per sbloccare finalmente anche altre risorse e completare un’opera fondamentale per l’Italia in generale, dato che è la direttrice trasversale che unisce i due mari. E in un primo momento è stato così. Nel Contratto di programma 2022/2026 tra Mit e Rfi erano infatti stati inseriti 336 milioni di euro per finanziare il terzo lotto, da sommare ai 456 destinati al secondo. Un balzo in avanti nella direzione giusta, che però si è bloccato a metà.

L’appalto per il lotto 2 è andato a gara con le risorse del Pnrr e l’aggiudicazione è prevista entro ottobre, con obbligo di finire il cantiere per il 2026 imposto dal serrato cronoprogramma del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Il lotto 3, invece, non è stato altrettanto fortunato: con un colpo di spugna il Mit ha tolto dal Contratto di programma 330 milioni dalla Orte-Falconara, definanziando così il tratto. Con questo raddoppio “monco”, il recupero in termini di tempo di percorrenza verso Roma è di circa 10 minuti. In sostanza, non copre neanche i frequenti ritardi che si verificano nella tratta a binario singolo. Un vuoto che si punta a colmare il prossimo anno, quando il Contratto di programma verrà rifinanziato. Ma intanto, la Orte-Falconara subisce l’ennesima battuta d’arresto. 


Il commento


E parliamo del segmento di raddoppio con le progettazioni a livello più avanzato. Figuriamoci quando riusciremo a vedere quelle che ancora non sono neanche sulla carta come nel caso dei tratti tra Fabriano e Foligno e di Terni Spoleto. «Non esiste un motivo valido per l’operazione di definanziamento: il progetto del lotto 3 è al termine - puntualizza Lorenzo Catraro, tra gli esperti che contribuirono alla stesura del Protocollo nel 2020 -.Piuttosto i problemi vengono dai Ministeri che impiegano troppo tempo nel dare i pareri. Inoltre é stato detto, in maniera molto ambigua, che questi fondi saranno “rimodulati”, ossia rimessi, ma senza dire dove si prenderanno e quando». Belle domande ancora senza risposta.
 

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