Ricorso respinto, la Orte-Falconara può andare avanti. Il Tar del Lazio ha bocciato le istanze del Comune di Serra San Quirico

Via libera al lotto 2 del raddoppio ma sugli altri tratti si naviga a vista

Ricorso respinto, la Orte-Falconara può andare avanti
Ricorso respinto, la Orte-Falconara può andare avanti
di Martina Marinangeli
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Martedì 5 Dicembre 2023, 02:35 - Ultimo aggiornamento: 6 Dicembre, 06:53

ANCONA Un esito ampiamente prevedibile, ma ora c’è l’ufficialità. Il Tar del Lazio ha ieri bocciato su tutta la linea il ricorso avanzato dal Comune di Serra San Quirico contro il raddoppio del lotto 2 della ferrovia Orte-Falconara.

L’unico segmento, peraltro, che sta procedendo spedito (i lavori sono già stati appaltati), mentre sugli altri aleggiano ancora parecchie incognite. Ma anche un’opportunità: i 620 milioni del Pnrr tolti al raddoppio della Pescara-Roma potrebbero essere intercettati dai nostri binari. Cosa che segnerebbe, con ogni evidenza, un punto di svolta. Ma vediamo nel dettaglio a che punto è il tentativo di portare la tratta ferroviaria che collega Ancona a Roma nel III millennio. 

 


I tasselli


Partendo dall’oggetto della sentenza del Tar: il lotto 2 Genga-Serra San Quirico (dal valore di 445 milioni di euro) finanziato in parte con il Pnrr e dunque con il traguardo del cantiere fissato al giugno 2026. A fine ottobre si è aggiudicato l’appalto integrato (per la progettazione esecutiva e l’esecuzione degli interventi) il raggruppamento temporaneo di imprese composto da Eteria Consorzio Stabile e Salcef. La posa della prima pietra è prevista entro il 2024 e con il via libera del Tar all’opera - le rimostranze del Comune sono state considerate, tra le altre cose «infondate» - ogni minima nube dovrebbe essersi dissipata. Fin qui, l’unico tratto certo di raddoppio, che però comporterebbe un risparmio di appena 10 minuti. È a questo punto che l’asso nella manica dei 620 milioni tolti alla Pescara-Roma potrebbe venirci incontro. Considerando che si tratta di fondi Pnrr - e dunque con deadline di fine lavori tassativamente fissata al 2026 - servono progetti in fase già avanzata.

E gli unici candidati che (forse) potrebbero riuscire a centrare il serrato cronoprogramma sono il lotto 1 tra P228 e Genga (costo: 337 milioni; risorse disponibili: 4 milioni) che presenta un progetto di fattibilità tecnico-economica in fase di completamento, o ancora meglio, il lotto 3 tra Serra San Quirico e Castelplanio.

Quello che si è visto sfilare dal Mit i 326 milioni di euro inizialmente previsti nel Contratto di programma con Rfi. In questo caso, il progetto di fattibilità tecnico-economica è in fase di verifica e dunque abbastanza avanti nell’iter. 


Le nebbie


Sopratutto se si considera a che punto sono gli altri segmenti di raddoppio. Stralci della Orte-Falconara che navigano immersi nelle nebbie, per i quali non ci sono neanche i progetti sulla carta, figuriamoci le risorse. E si tratta delle parti più corpose e complicate. In particolare il tratto tra Fabriano e Foligno, da realizzare per gran parte in galleria. Ma anche la Terni-Spoleto non scherza quanto a complessità. Partiamo da qui: Rfi sta ultimando la project review del progetto definitivo per adeguarlo alle nuove norme tecniche di costruzione e ai nuovi standard tecnici di interoperabilità. Revisione che si è resa necessaria per un dilatarsi dei tempi da teatro dell’assurdo. La progettazione definitiva del raddoppio era stata trasmessa da Rfi al Mit nel 2013 per avviare la procedura di approvazione. Ma poi nulla è stato fatto e le esigenze tecniche e di costi sono cambiate a tal punto da rendere necessaria la revisione di un progetto ormai vetusto. 


Ancora alle carte


Il segmento di raddoppio più nebuloso è tuttavia quello tra Fabriano e Foligno, il più complesso anche a causa della necessità di realizzare numerose gallerie. La progettazione del documento di fattibilità delle alternative progettuali è prevista entro il 2023. Siamo all’anno zero, quindi. Intanto, l’assessore alle Infrastrutture Francesco Baldelli esulta per la sentenza del Tar sul lotto 2 e parla di «accelerazione» e di «andare avanti senza indugio». Purtroppo, non in tutti i tratti della Orte-Falconara.

 

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