Ecco la legge per i giovani agricoltori: «Soldi per il loro futuro». L’on. Carloni primo firmatario del provvedimento che incentiva gli under 41

Ecco la legge per i giovani agricoltori: «Soldi per il loro futuro». L’on. Carloni primo firmatario del provvedimento che incentiva gli under 41
Ecco la legge per i giovani agricoltori: «Soldi per il loro futuro». L’on. Carloni primo firmatario del provvedimento che incentiva gli under 41
di Véronique Angeletti
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Venerdì 29 Marzo 2024, 00:35 - Ultimo aggiornamento: 30 Marzo, 07:21

ANCONA Il ricambio generazionale, asset strategico per il rilancio della competitività dell’agricoltura italiana. Una visione che parte dai fatti: le aziende condotte da giovani sono più grandi, più competitive, più produttive, più orientate al mercato, vantano una maggiore propensione all'innovazione e sono in prima linea nell’agricoltura multifunzionale. Una dinamicità che si declina anche nelle Marche dove, secondo il Centro Studi della Cna, gli under 41 sono il 27,5% degli occupati del comparto e un’azienda giovane su cinque (22,6%) è guidata da un laureato. 


La nuova norma

Una visione che vede nelle idee, le competenze e l’audacia degli under 41 anni la via maestra per colmare i gap di competitività e di efficienza del settore primario e che, dal 28 febbraio, è stata inquadrata da una legge per la promozione e lo sviluppo dei giovani agricoltori finanziata con un fondo grande 156 milioni di euro dal 2024 al 2029 e 27,76 milioni annui a partire del 2030. «Vogliamo dimostrare ai giovani che è possibile fare impresa agricola, sostenibile, innovativa, producendo energia pulita, tutelando la fertilità del suolo, garantendo reddito e creando buona e sana occupazione» ha spiegato l’on.

Mirco Carloni, presidente della commissione agricoltura della Camera dei deputati e primo firmatario di questa nuova legge in un convegno a Roma nella sede della Fondazione Enpaia. L’ente di previdenza per gli addetti e per gli impiegati in agricoltura. «È anche il frutto di un confronto con le associazioni giovanili agricole in quanto sono i migliori interpreti del loro domani – ricorda Carloni – e propone un nuovo modello di sviluppo che tenga insieme tradizione, innovazione e i giovani in un ideale passaggio generazionale che conservi i saperi delle tradizioni locali ma che sia capace di proiettare l’agricoltura nel futuro». Spiega che la nuova legge aiuta il primo insediamento, l’acquisto di terreni e strutture, di beni strumentali dando priorità a quelli destinati ad accrescere l’efficienza aziendale e a introdurre innovazioni relative al prodotto, alle pratiche di coltivazione e di manutenzione naturale dei terreni e al processo di coltivazione dei prodotti attraverso tecniche di precisione; prevede una serie di agevolazioni nel regime fiscale, concede contributi sotto forma di credito d’imposta e anche un diritto di prelazione nelle procedure di alienazione e locazione. Ci sono perfino detrazioni per corsi di formazione incluso quelli per i dipendenti. «Questa legge consente, ad esempio, di dimezzare le spese sul passaggio del podere dal nonno al nipote ed incentiva l’agricoltore a investire sulla trasformazione della materia prima ottenendo una plusvalenze con il prodotto finale».

Il baluardo

Carloni che si presenta alle elezioni europee vede in questa legge un baluardo contro un’Europa che «a dispetto del trattato di Roma che mirava a sfamare con cibi di qualità oggi vuole ridurre la pressione antropica sull’ambiente e ignora che il patrimonio rurale e i paesaggi sono stati plasmati dal lavoro quotidiano degli agricoltori sulla natura e non dalle passeggiate di ambientalisti la domenica». La legge istituisce inoltre l’Onilga, un osservatorio sulla dinamicità del ricambio generazionale e di supporto alle politiche. 

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