MACERATA Una cerimonia sobria ma sentita quella che la comunità pakistana ha voluto dedicare a Saif Ullah Ejaz, il 16enne che ha perso la vita mercoledì pomeriggio schiantandosi contro un albero dopo aver perso il controllo della sua bici.
Il dolore
Ieri dopo pranzo la comunità di Corridonia si è data appuntamento all’obitorio dell’ospedale di Macerata per dare l’ultimo saluto al giovane studente dell’Ipsia Corridoni prima che la famiglia parta in direzione Islamabad, dove il giovane verrà seppellito nelle prossime settimane. La breve cerimonia di preghiera, organizzata con la collaborazione delle onoranze funebri Santarelli di Jesi (specializzata anche nell’allestimento di funerali con rito islamico), si è svolta nel piazzale antistante le camere mortuarie ed è stata guidata dall’imam di Corridonia Ali Musq.
In centinaia si sono radunati intorno alla bara (ma solo agli uomini è consentito farlo: le donne sono rimaste in preghiera nell’atrio dell’obitorio), rivolta con i piedi verso la Mecca come prescrivono i dettami del Corano, e hanno invocato la protezione di Allah sull’anima di un ragazzo la cui vita è stata spezzata troppo presto.
Se non ci saranno imprevisti (di sicuro non aiuta il fatto di essere nel pieno del ponte di Ferragosto), il volo per Islamabad partirà mercoledì mattina. Una notizia che aveva scioccato tutta la città quella della scomparsa dello studente dell’istituto corridoniano.
La tragedia
Una tragica fatalità: Saif Ullah era uscito in bici insieme a quattro amici nel pomeriggio di mercoledì scorso a Corridonia e si era leggermente attardato rispetto a loro lungo la discesa di via Fonte Lepre. Proprio all’ultima curva prima di arrivare alla rotatoria nei pressi della Dimar, l’adolescente ha perso il controllo della sua bici e lo schianto con la quercia piantata a bordo strada gli è stato fatale. Lascia padre, madre e due fratelli, una delle quali, la sorella Zoya, è anch’essa studentessa dell’Ipsia.