Civitanova, sugli asili nido la maggioranza si spacca: FdI difende Capponi, Carassai non ci sta

Sugli asili nido la maggioranza si spacca, FdI difende Capponi, Carassai non ci sta
Sugli asili nido la maggioranza si spacca, FdI difende Capponi, Carassai non ci sta
di Emanuele Pagnanini
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Venerdì 7 Luglio 2023, 03:40 - Ultimo aggiornamento: 11:17
CIVITANOVA Chiusura degli asili nido comunali, ora è scambio di accuse nella maggioranza. Mentre i genitori chiedono soluzioni al trasferimento dei bimbi e alla riduzione dei posti disponibili, nel centrodestra si punta il dito l’uno contro l’altro. Fratelli d’Italia difende il proprio assessore, Barbara Capponi (assente quando è stata portata in aula l’interrogazione del centrosinistra rimasta senza risposta), specificando che in questo caso non ha alcuna competenza, in capo invece all’assessore ai lavori pubblici e all’Asp Paolo Ricci. 



A stretto giro di posta arriva la piccata replica di Ermanno Carassai che sottolinea come ogni decisione sia stata presa in modo collegiale da tutta la giunta. E poi quella del Cda del Paolo Ricci che, in riferimento all’intervento di FdI, parla di «un abbaglio». Proprio Igori Pettinelli, coordinatore cittadino di FdI, ha acceso la miccia: «Ai diversi personaggi che, cavalcando strumentalmente la richiesta di chiarimenti dei genitori, cercano visibilità con il gioco dello scaricabile, diciamo di studiare le pertinenze. Il gestore dei nidi comunali, tramite convenzione, è l’Asp Paolo Ricci che riceve dalla amministrazione comunale oltre un milione di euro l’anno per il servizio. Se è vero che la questione della ristrutturazione interessa strutture comunali, è specificato in diversi articoli che manutenzioni e ristrutturazioni rimandino solo al settore patrimonio e lavori pubblici. Nessuna competenza sulla questione è in capo all’assessore Capponi che, tuttavia, insieme al dirigente ha esplorato diverse ipotesi sottoponendole alla giunta, alla ricerca di una soluzione definitiva, fattibile e sicura».

Il punto

Carassai non ci sta a tenere il barile scaricato da FdI: «Qualcuno sta facendo il gioco dell’opposizione. Parliamo di un’occasione irripetibile, 8 milioni di euro dal Pnrr.

Pettinelli si dovrebbe in primo luogo informare prima di gettare discredito nei confronti di un componente della giunta, con una difesa patetica. Gettare delle ombre nei confronti del sottoscritto è puerile e fuorviante. Ritengo che l’attività della giunta si debba basare sulla collegialità e di conseguenza gli assessori ed i partiti dovrebbero impegnarsi per raggiungere gli obiettivi e non cercare irrisorie responsabilità. Vorrei far presente che in alcuni incontri all’inizio del 2023, presenti gli assessori, il rappresentate del Paolo Ricci e la dirigente dei servizi sociali, ho rappresentato la procedura che l’ufficio tecnico stava attuando per non perdere i finanziamenti del Pnnr e conseguentemente far verificare all’ufficio il numero di bambini in uscita dal nido, la possibilità di ricollocare i bambini delle strutture oggetto dei lavori in altri nidi sia comunali che privati e verificare l’eventuale possibilità di accogliere ulteriore nuove richieste. Come già evidenziato dal sindaco, l’amministrazione sta vagliando tutte le possibilità per venire incontro alle necessità delle famiglie». 7

La difesa



Quindi la difesa del Paolo Ricci, firmata da Alfredo Perugini, Paolo Piccinelli e Monica Rendina: «Troppo bello per essere vero, addossare la colpa della vicenda degli asili nido alla nostra azienda sarebbe un sollievo per molti. Ma non possiamo permetterlo. Il Paolo Ricci è un’eccellenza civitanovese e non solo in ambito socio-sanitario ed educativo. In questa vicenda siamo sempre stati e continuiamo ad essere aperti alla collaborazione con l’amministrazione comunale, facendoci parte attiva nell’individuare spazi alternativi al fine di recuperare i posti perduti per le chiusure dei nidi da ristrutturare. Abbiamo indicato la casa di accoglienza San Silvestro come alternativa. Possiamo proporre, non imporre soluzioni strutturali che spettano al Comune. Ma ora è necessario che tutti si mettano al lavoro: ci sono famiglie che da noi aspettano ben altre e più urgenti risposte».
 

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