Jaysley Bec, soldatessa suicida a 19 anni. L'esercito ammette: «Si è tolta la vita a causa delle molestie di un superiore»

Soldatessa si toglie la vita a 19 anni. Ora l'ammissione dell'esercito: «si è suicidata a causa delle molestie di un superiore»
Soldatessa si toglie la vita a 19 anni. Ora l'ammissione dell'esercito: «si è suicidata a causa delle molestie di un superiore»
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Mercoledì 4 Ottobre 2023, 20:07

Un suicidio inaspettato, a soli 19 anni. Un gesto che per moltissimo tempo non ha avuto una spiegazione, ma che ora finalmente è stato chiarito. Era entrata nell'esercito da tre anni Jaysley Bec, soldatessa inglese della Royal Artillery, quando è stata trovata morta nel dicembre del 2021 al Larkhill Camp nel Wiltshire, in Inghilterra. Oggi, dopo un'inchiesta interna della Difesa, l'esercito ha ammesso la verità: la soldatessa si sarebbe suicidata a causa delle molestie di un suo superiore.

Il report dell'esercito

Mesi di continue molestie sessuali sarebbero all'origine del suicidio di una soldatessa di 19 anni ritrovata morta al Larkhill Camp nel Wiltshire in Inghilterra nel dicembre 2021.

A rivelarlo, un'indagine dell'esercito. Il cannoniere della Royal Artillery Jaysley Beck, 19 anni, era stata vittima di «un periodo intenso di comportamenti sgraditi» da parte del suo superiore, per cui «è quasi certo che questo sia stato un fattore causale della sua morte», stando al rapporto investigativo, anticipato in esclusiva dalla Bbc. 

Arruolatasi nell'esercito a 16 anni, la giovane era orgogliosa di essere un soldato. Il report assicura che l'ufficiale, non identificato per nome, voleva una relazione con lei, che essendo fidanzata non ricambiava i suoi sentimenti. E descrive come nell'ottobre 2021 il suo capo le avesse inviato oltre 1.000 messaggi per WhatsApp e vocali. Un mese dopo i messaggi erano diventati 3.500, in cui l'ufficiale voleva rassicurazioni sul fatto che fosse sola e diceva di non sopportare il pensiero che fosse con qualcun altro. Jaysley Beck nelle settimane prima della sua morte gli aveva mandato un messaggio per dirgli: «Non ce la faccio più. Mi sta opprimendo». Nel rapporto si spiega anche che gli abusi da parte del militare erano terminati una settimana prima del suicidio, ma quanto subito dalla soldatessa in precedenza «ha continuato a influenzarla e ha avuto un impatto significativo sulla sua capacità di recupero mentale e sul suo benessere».

Beck non aveva avuto il coraggio di denunciare il suo superiore. A spiegare la ragione di quella decisione è stata la madre della ragazza, Leighann McCready, in un'intervista alla Bbc. Sua figlia aveva già denunciato nei mesi precedenti un tentativo di violenza sessuale perpetrato da un altro ufficiale in un bar all'interno di un centro di addestramento - lei gli aveva urlato per fermarlo «mi lasci stare, signore» - e l'uomo in seguito aveva solo subito una sanzione disciplinare minima.

Gli altri episodi

Nel documento dell'esercito si fa anche riferimento ad altri comportamenti sessuali inappropriati compiuti dai soldati contro le donne in divisa della guarnigione di Larkhill, con una testimone che ha affermato di ricevere regolarmente commenti «degradanti». La vicenda di Beck resta comunque aperta, in quanto il coroner deve ancora concludere l'inchiesta sulla morte della giovane, e sono state avviate indagini da parte della polizia militare e di quella civile. Mentre si torna a parlare di casi di misoginia, bullismo e abusi sessuali, oltre ai relativi tentativi di insabbiamento, all'interno delle forze armate, che erano già emersi in un rapporto del Parlamento pubblicato nel luglio 2021. L'ultimo scandalo in ordine di tempo era stato quello dello scorso dicembre sulle numerose cadette vittime di abusi e violenze, inclusi stupri, avvenuti nell'arco di 20 anni alla Royal Military Academy di Sandhurst, frequentata in passato anche dai principi William ed Harry. Il ministero della Difesa ha più volte promesso la tolleranza zero contro questi episodi ma sembra che ci sia ancora molto da fare.

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