Una seconda vita per gli alberi di Natale
Ecco come possono essere ripiantati

Una seconda vita per gli alberi di Natale Ecco come possono essere ripiantati
2 Minuti di Lettura
Sabato 22 Dicembre 2018, 15:57 - Ultimo aggiornamento: 17:03
Una seconda vita per l'albero di Natale naturale. «Chi ha addobbato un abete natalizio naturale potrà fare un regalo all'ambiente» e portarlo nei centri di raccolta Ama, in maniera gratuita. «Grazie a questa campagna, tutti gli alberi raccolti potranno essere restituiti alla natura. Ama provvederà, insieme ai Carabinieri Forestali, a selezionare gli abeti e a verificare se vi siano alberi in condizioni tali da essere trasportati e ripiantati presso la sede del Reparto Biodiversità di Roma in Arcinazzo Romano, all'interno dell'ex vivaio forestale Fondazione Sir Walter Becker», spiega una nota dell'azienda. Gli abeti così recuperati saranno utilizzati per iniziative di educazione ambientale destinate alle scolaresche: gli alunni potranno anche assegnare a ciascun albero il proprio nome. Gli alberi non in condizione di essere ripiantati, invece, saranno condotti all'impianto di compostaggio Ama di Maccarese, per «diventare compost, un ammendante naturale di qualità con cui si possono concimare piante in vaso o da giardino».

Per il Comandante del CUFA, Gen.
C.A. Antonio Ricciardi, «scegliere un abete natalizio naturale rappresenta un gesto ecocompatibile e, insieme, può facilmente trasformarsi in un'occasione per ridonarlo alla natura. Gli abeti che saranno conservati con cura e trasportati con le dovute accortezze potranno tornare a vivere presso la nostra sede di Arcinazzo Romano, all'interno dell'ex vivaio forestale Fondazione Sir Walter Becker». «Siamo onorati di questa collaborazione con l'Arma dei Carabinieri - sottolinea il Presidente di Ama Lorenzo Bagnacani - Con questa iniziativa intendiamo sottolineare non solo che gli abeti naturali natalizi possono avere una nuova vita, ma anche che quelli artificiali dismessi devono essere conferiti nelle modalità di smaltimento previste».
© RIPRODUZIONE RISERVATA