Lazio, la Polverini vince sul filo di lana:
«Li abbiamo polverizzati»

Festeggiamenti a piazza del Popolo (foto Schiavon - Toiati)
Festeggiamenti a piazza del Popolo (foto Schiavon - Toiati)
5 Minuti di Lettura
Lunedì 29 Marzo 2010, 14:49 - Ultimo aggiornamento: 28 Febbraio, 22:24

ROMA (29 marzo) - Dopo una lunga rimonta, Renata Polverini vince la corsa alla presidenza della regione Lazio. La candidata del centrodestra ha il 51,14% contro il 48,32% della candidata del centrosinistra Emma Bonino Per Marzia Marzoli 0,53%. Forte l'affermazione della Polverini a nelle province di Viterbo, Frosinone, Rieti e soprattutto a Latina. La Bonino si afferma invece a Roma con il 54,17%, staccando di 9 punti la Polverini (45,24%). Sfida fino all'ultima scheda in una corsa contrassegnata da una campagna elettorale a suon di ricorsi e scontri, fino all'esclusione della lista Pdl Roma.

«È una risposta della democrazia il popolo ha restituito la democrazia che qualcuno voleva toglierci» ha detto la Polverini festeggiando a piazza del Popolo con fumogeni tricolore, il canto dell'Inno di Mameli e cori «Bonino torna a Torino». Commenta la vittoria che «dimostra come i miracoli sono possibili». Tenendo tra le braccia un mazzo di fiori, in lacrime: «li abbiamo polverizzati». «Grazie al presidente del consiglio Silvio Berlusconi e ai militanti del Pdl» ha detto. La Bonino l'ha chiamata per complimentarsi. Mentre festeggiava la Polverini ha invece chiamato la madre. Subito dopo l'annuncio della vittoria il centro di Roma è stato tappezzato da manifesti di "Cuore azzurri". Su tutti lo slogan «l'amore vince sempre sull'odio e sull'invidia». Un corteo di un centinaio di persone ha sfilato da piazza del Popolo al comitato Polverini vicino a piazzale Flaminio.

Per la Polverini le priorità sono sanità, casa e lavoro. Rispondendo a Bruno Vespa, nel corso di Porta a Porta, la Polverini ha detto che la prima cosa che intende affrontare è la questione della sanità che «non riesce a offrire servizio di qualità, il mio primo impegno sarà dare risposte su questo». Poi, ha aggiunto, affronterà il tema del «piano casa che era stato depotenziato». «La mia storia mi dice - ha detto la ex sindacalista - che risposte importanti le devo dare al lavoro e al mondo delle imprese. Noi non abbiamo fatto un romanzo ma un programma fatto di sei priorità e 60 azioni concrete, alla base del risultato che abbiamo avuto c'è anche questo».

Quanto all'andamento che sembra non premiare il centrodestra nelle città e anche a Roma, la Polverini ha detto di «non aver visto i dati. Il voto nelle città è più complicato. Ma è il complesso quello che conta. Ho girato molto negli ultimi giorni in provincia: si sentiva molta voglia di andare a volto».

La lista civica Renata Polverini Presidente, accreditata nei sondaggi di un buon successo a causa dell'assenza dalle schede di Roma e provincia del simbolo del Pdl, è andata oltre, prendendo il 28,04% dei voti a livello regionale e superando il 33% nella città di Roma. Anche nelle province dove il Pdl era in corsa, dunque, sono stati tanti gli elettori che hanno preferito votare la lista civica Polverini.

Alemanno: è un miracolo, Renata ce l'ha fatta. «È veramente un miracolo, nonostante le liste annullate e tutti i problemi burocratici che ci sono stati creati, Renata ce l'ha fatta». Così il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, ha salutato la vittoria di Renata Polverini. Da piazza del Popolo il sindaco ha raccolto l'invito del neo presidente a rimanere svegli e ha detto «no, stanotte non si dorme perchè è una cosa troppo bella».

Emma Bonino ha chiamato la Polverini per «farle gli auguri e i complimenti e sono lieta di averne ricevuti altrettanti». Delusione al comitato a Trastevere. «Un pomeriggio sulle montagne russe» aveva detto il coordinatore della campagna elettorale della Bonino Riccardo Milana. «Chi si aggiudicherà la vittoria lo farà per qualche migliaio di voti, circa 20 mila» aveva detto Milana. «Sul Pd ripresa a Roma e una difficoltà evidente nelle province che si ripercuote sul dato generale. Il risultato è al di sotto delle aspettative, l'effetto scivolamento all'ingiù viene dalle province». Così il vicepresidente della Regione, Esterino Montino, capolista del Pd nella provincia di Roma commenta i risultati del Pd attorno al 27% sia a Roma sia nel Lazio. «Ciò dimostra - dice Montino - che c'è bisogno di un lavoro in profondità con tutta la classe dirigente».

Crollo record dell'affluenza nella capitale al 56,5% (-13,15% dalle regionali del 2005, e -17% dalle comunali del 2008) e nel Lazio che con una flessione di quasi il 12% è la regione che ha registrato il calo più sensibilie. Nel II Municipio (Salario Trieste Flaminio) si è registrata la percentuale più alta (61,03%), mentre nel XX (Cassia Flaminia) la più bassa (52,68%). Suddividendo l'affluenza per sesso, su 1.098.812 uomini hanno votato in 627.683, ovvero il 57,1% del totale; su 1.243.083 donne iscritte hanno votato 695.986, il 55,97% del totale.

Viterbo ha registrato l'affluenza più alta nel Lazio. Con oltre il 20% in meno della media, Civita Castellana, 15.219 abitanti, seconda città della Tuscia, è il comune dove si è votato di meno. L'affluenza alle urne è stata infatti del 59,7% contro il 70,3% della media provinciale. È anche l'unico centro in cui i votanti non hanno raggiunto il 60%. I paesi in cui l'affluenza è stata più alta sono Blera (87,9%) e Bomarzo (84,6%), dove si votava anche per l'elezione dei sindaci e dei consigli comunali. Il dato definitivo dei votanti nel Viterbese, 70,3%, è di circa 5 punti più alto di quello regionale. Anche in questo caso hanno fatto da traino le concomitanti elezioni provinciali.

L'affluenza cresce solo nel comune di Fondi. Nel comune pontino, al centro per mesi di polemiche per la richiesta, avanzata dallo stesso Maroni, ma mai accolta dal consiglio dei ministri, di scioglimento per infiltrazioni mafiose, l'affluenza alle urne ha toccato quota 81,71% contro il 75,35 della precedente tornata elettorale. A Fondi i cittadini sono andati alle urne anche per l' elezione del sindaco e del nuovo consiglio comunale.

L'affluenza nelle province. In provincia di Rieti è stata del 65,57%. Nel 2005 era stata del 76,11%, dunque, si registra un calo del 10,54%. Nella città di Rieti l'affluenza è stata del 65,66% (-11,59%). In provincia di Viterbo è stata del 70,34% (calo dell'8,55%). Nella città di Viterbo l'affluenza è stata del 67,14% (-10,01%). In provincia di Latina è stata del 62,88%. Nel 2005 era stata del 73,44% (-10,56%). Nella città di Latina l'affluenza è stata del 64,35% (-9,95%). In provincia di Frosinone è stata del 64,90%. Nel 2005 era stata del 72,49% (-7,59%). Nella città di Frosinone l'affluenza è stata del 64,48% contro il 75,26% (-10,78%).

Coinvolti nella tornata elettorale anche comuni della provincia di Roma per l'elezione del sindaco e del consiglio comunale e Viterbo per le provinciali.

Affluenza in calo anche alle elezioni provinciali a Viterbo dove si vota per il rinnovo del consiglio e l'elezione del presidente della Provincia: si è recato alle urne il 70,32% degli elettori contro il 79,84% della precedente tornata elettorale.

Affluenza alle elezioni comunali. A Fondi è stata pari all'81,62%. Nella scorsa tornata elettorale il dato si attestava all'83,13%. Ad Albano laziale 77,74%. Nella scorsa tornata elettorale l'82,83%. A Tivoli 78,64%. Nella scorsa tornata elettorale 85,06%. A Grottaferrata 74,49% rispetto all'82,84%.

© RIPRODUZIONE RISERVATA