La Polverini: «Non ho vinto al fotofinish»
Bonino a Roma stacca la rivale di 9 punti

Renata Polverini (foto Guido Montani - Ansa)
Renata Polverini (foto Guido Montani - Ansa)
4 Minuti di Lettura
Martedì 30 Marzo 2010, 12:10 - Ultimo aggiornamento: 28 Febbraio, 22:24
ROMA (30 marzo) - Per Renata Polverini non stata una vittoria al fotofinish come stato detto ma i voti di vantaggio su Emma Bonino sono stati tantissimi. Il neo governatore della Regione Lazio ha vinto con il 51,14% contro Emma Bonino che ha avuto il 48,32%. Netta la vittoria della Polverini nelle province. A Roma invece la candidata del centrosinistra stacca la rivale di nove punti. Un dato che per il sindaco Gianni Alemanno non è un segnale negativo e chi lo pensa «è un matto e come minimo un patetico». Perché, afferma, «abbiamo vinto nel Lazio proprio partendo da Roma dove sono stati contenuti i danni dell'astensionismo (- 13% n.d.r.) e dell'esclusione della lista Pdl». Intanto la Bonino, che ieri ha chiamato la Polverini per congratularsi, oggi non farà conferenze stampa. Per la Polverini, dopo aver preso un caffè con Berlusconi a palazzo Grazioli questa mattina, riunione con Alemanno, e il coordinatore regionale del Pdl del Lazio Vincenzo Piso.



Incontro Polverini-Berlusconi. «Abbiamo parlato di quello che è successo stanotte che è una cosa straordinaria» dice la Polverini che aggiunge: «Ieri ci siamo sentiti con Berlusconi fino a mezzanotte ho detto che passavo a prendere un caffè stamattina e così ho fatto». La presidente di centrodestra sottolinea che il suo «non è un stato un successo all'ultimo voto come è stato detto ieri ma che i voti di vantaggio sono tanti e tantissimi sono tutti quelli annullati per la confusione dovuta all'assenza della lista del Pdl. Quindi è un successo vero».



Polverini: governatrice? No, presidente. «Credo si dica presidente, no? Non ci si chiama governatori, ma presidenti». Così il neopresidente della Regione Lazio Renata Polverini, ha risposto a chi le chiedeva come voleva essere chiamata, se presidente o governatrice, a margine della conferenza stampa con il sindaco di Roma Gianni Alemanno.



Voglio essere commissario per la sanità. «Nei prossimi giorni illustrerò le altre azioni di governo, a cominciare dalla sanità, con la tempistica relativa». Lo ha detto la neopresidente della Regione Lazio, Renata Polverini. Sulla sanità «ho già detto che me ne occuperò personalmente», ha aggiunto Polverini. L'ex sindacalista ha poi ribadito che chiederà al governo di essere nominata commissario sulla sanità.



Alemanno: segnale negativo per me? Chi lo dice è matto. In merito ai commenti di chi ritiene un segnale negativo per il sindaco il fatto che a Roma la Bonino abbia un vantaggio di nove punti sulla Polverini, Alemanno afferma: «Chi dice una cosa del genere come minimo è matto. Siamo riusciti a contenere i danni della dispersione del voto e l'astensionismo che pure c'è stato abbiamo vinto nel Lazio proprio partendo da Roma, perché perdendo una lista abbiamo rischiato la disfatta totale. Quindi a Roma abbiamo fatto un miracolo e chi dice una cosa del genere come minimo è patetico». La Polverini ha vinto grazie al sostegno del mondo cattolico, ha detto Alemanno. «Dal punto di vista personale, oggi mi trovo in una situazione in cui finalmente non sono da solo. Fino a ieri, a livello territoriale, ero da solo; oggi ho una grande sponda con cui collaborare e costruire un grande rapporto istituzionale che spero non sia di parte ma per tutta la città».



Rotondi: Silvio è l'ottavo Re di Roma. «Il risultato di queste elezioni regionali è un premio al governo oltre ogni previsione. Dopo aver portato la Polverini alla vittoria senza lista, Silvio è l'ottavo re di Roma» dichiara il ministro per l'Attuazione del Programma di Governo, Gianfranco Rotondi.



Di Pietro: Bersani si liberi di cacicchi e nomenclature. «Italia dei valori è stata strapremiata in queste elezioni regionali ed è motore pulsante della coalizione con il Pd per l'alternativa a questo governo». Lo dice Antonio Di Pietro che, incontrando i giornalisti nella sede di via Santa Maria in Via, chiama però i democratici alle loro responsabilità: «In troppi casi le candidature del centrosinistra sono state sbagliate - lamenta l'ex pm - e decise nel segno della resa». «Il Pd - prosegue il leader Id v- rifletta sulla necessità di un ricambio generazionale, di farla finita con i cacicchi e le nomenklature locali prive di titoli, qualità e consensi». Nel Lazio poteva andare diversamente se, anziché accettare Emma Bonino, a cui «va reso onore perché ci ha messo la faccia», il partito avesse operato una scelta propria. «Il partito si è accontentato di candidature "di risulta"», dice Di Pietro, che conclude: «Bersani deve liberarsi di certi personaggi e dei lacci e lacciuoli che impediscono di respirare aria nuova».



Per la Bonino pausa di riflessione per valutare i risultati. «Mi ha detto che ha deciso di prendersi una pausa per valutare i risultati - riferisce il suo portavoce Filippo di Robilant - perché non vuole dire nulla di precipitoso». Circa tre mesi fa la discesa in campo della Bonino con i Radicali, poi l'investitura a candidata del centrosinistra e una campagna elettorale fitta di appuntamenti: fino a ieri sera, quando i numeri hanno dato la meglio alla sfidante del centrodestra. Bonino dedicherà questa giornata a una valutazione dei risultati delle urne, lontana però da giornalisti e fotografi: «Per oggi - spiega il portavoce - nessuna intervista, né conferenze stampa». Stanotte ha chiamato la Polverini per complimentarsi.



La Polverini è stata eletta presidente della Regione Lazio con il 51,14% dei voti. La candidata del centrodestra ha staccato di quasi tre punti percentuali la candidata del centrosinistra Emma Bonino, che si è fermata al 48,32% mentre un residuo 0,53% è andato a Marzia Marzoli presentata dalla Rete dei cittadini.



La distribuzione dei seggi nel Consiglio regionale del Lazio. Il Viminale assegna - oltre agli automatici 14 seggi per il listone Polverini arrivata prima e 1 seggio al listone Bonino giunta seconda - 17 seggi alla lista civica Polverini, 8 al Pdl, 3 all'Udc, 2 alla Destra e, per quanto riguarda l'opposizione, 15 seggi al Pd, 5 all'Idv, 2 ai Radicali, 2 alla Sel, 1 alla federazione della Sinistra, 1 alla lista civica Bonino, 1 al Psi, 1 ai Verdi.
© RIPRODUZIONE RISERVATA