San Benedetto, a scuola d'estate, i presidi aprono: «L’idea del ministro è valida, ma si adattino le strutture»

Matteo Masullo
Matteo Masullo
di Luigina Pezzoli
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Giovedì 18 Aprile 2024, 05:10 - Ultimo aggiornamento: 12:48

SAN BENEDETTO - Scuole aperte anche d’estate. Iniziativa valida, ma con strutture adeguate e personale qualificato. La dirigente dell’Isc Nord, Giuseppina Carosi è favorevole al decreto firmato dal ministro dell’Istruzione e del merito Giuseppe Valditara che stanzia 400 milioni di euro per finanziare l'apertura delle scuole durante il periodo estivo, ma a patto che i locali vengano attrezzati per ospitare gli alunni anche nei mesi più caldi e che il personale sia incrementato.

Strutture e personale

«Quella del ministro Valditara è sicuramente un’idea positiva – spiega - ma bisogna renderla coerente con quella che è la situazione della scuola italiana.

Sono strutture spesso non adeguate ad accogliere gli alunni nei mesi estivi, particolarmente caldi, soprattutto quelle che si trovano nei luoghi di mare. Bisognerebbe dotare i locali di condizionatori: è impossibile tenere i bambini in queste aule con temperature elevate. Dopodiché c’è bisogno anche del personale per poter tenere la scuola aperta nei mesi estivi, quando, giustamente, quello scolastico è in ferie. Dunque servirebbe del personale aggiuntivo che possa svolgere le mansioni di pulizia, vigilanza e docenza, magari coinvolgendo anche le cooperative locali. Sta di fatto che i collaboratori scolastici dovrebbero essere potenziati a livello numerico. C’è un problema strutturale e di personale che va risolto».

Monitorare le esigenze

La dirigente dell’Isc Centro, Elisa Vita precisa: «Il Piano estate, finalizzato al consolidamento e potenziamento delle competenze degli alunni, comprende varie progettualità che vanno dalle iniziative ambientali a quelle sportive, musicali, teatrali, ludiche, artistiche e promuovono l’aggregazione, l’inclusione e lo sviluppo di abilità digitali. Si tratta di un programma molto ambizioso e di sicura validità che, proprio per questo motivo, non può essere improvvisato, ma ha bisogno di una progettualità puntuale, analitica, pensata e organizzata. Alla base deve esserci un monitoraggio dell’istituzione scolastica che individui le esigenze degli alunni e ciò che gli studenti intendono realizzare durante il periodo estivo. Poi va studiato un progetto che traduca in concreto le esigenze dell’utenza, stabilendo gli obiettivi, i tempi coerenti e gli spazi adeguati. Tutto questo rappresenta per le famiglie, con problemi lavorativi, un aiuto per la gestione dei figli durante l’estate, al contempo costituisce una reale opportunità che non va però lasciata al caso».

L’autonomia

La dirigente dell’Isc Sud, Franca Cecchini tiene a precisare come questo Piano estate «sia concepito a livello ministeriale come un “ponte” verso il nuovo anno scolastico, quindi non si tratta di attività sostitutive dei cosiddetti centri estivi. È una progettualità ad hoc che ciascuna scuola potrà decidere in autonomia di attivare, su base volontaria e ricevendo apposite risorse finanziarie, previa delibera dei competenti organi collegiali. Occorrerà valutare attentamente la fattibilità di questa iniziativa tenuto conto dei tempi di avvio e di tutte le incombenze a carico della scuola».

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