Scuole aperte d’estate in provincia di Pesaro? L’idea piace. I presidi: «Ma ci sono anche molti problemi»

Scuole aperte d’estate in provincia di Pesaro? L’idea piace
Scuole aperte d’estate in provincia di Pesaro? L’idea piace
di Chiara Azalea
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Giovedì 18 Aprile 2024, 02:45 - Ultimo aggiornamento: 12:46
PESARO Scuola aperta durante la stagione: favorevoli o contrari? A pochi giorni dalla firma del decreto del Ministro Valditara, che stanzia 400milioni di euro per finanziare attività di inclusione, socialità e potenziamento delle competenze durante il periodo di sospensione estiva delle lezioni, abbiamo incontrato alcuni dirigenti scolastici del territorio per raccogliere considerazioni e riflessioni su questo rivoluzionario provvedimento destinato alle scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado sia statali che paritarie. 
In generale commenti positivi e condivisione per una iniziativa che permette interventi di vario genere e un sostegno generale alla vita degli studenti. Ma la decisione ai più pare un affrettata, non del tutto calata sulle diverse realtà. 


I precedenti


Roberto Franca, presiede dell’Alberghiero Santa Marta di Pesaro è assolutamente favorevole del resto l’istituto da lui diretto lo scorso anno, è stato protagonista di un pionieristico progetto estivo ospitando nei propri spazi esterni il festival Utopia. «Una scuola vicina all’idea di don Milani, quindi, che sia punto di incontro e confronto e che stia sempre 'più a cuore' dei ragazzi che la vivono» conclude Franca che poi anticipa la volontà di invitare al festival anche il Ministro Valditara così da fargli conoscere l’anima dell’iniziativa del festival Utopia. 
Anche l’Istituto Comprensivo Tocci di Cagli, guidato dal dirigente Edoardo Virgili, ha già uno storico virtuoso sul tema della scuola aperta in estate con l’organizzazione due anni fa, in collaborazione con l’Associazione Movimento e Fantasia, di diverse attività finalizzate a recuperare socialità, integrazioni e deficit di apprendimento legati alla pandemia. «Dal punto di vista teorico l’iniziativa del Ministro è molto utile, abbiamo già avuto un’esperienza molto positiva con grande partecipazione di alunni della scuola primaria e secondaria di primo grado – commenta Edoardo Virgili – ritengo comunque che, al momento, l‘organizzazione, in tempi così brevi, risulti molto difficile in quanto le segreterie sono già oberate da molti progetti Pnnr, il cui carico per le scuole è molto alto e difficile da organizzare e rendicontare.

Si rischia che qualcuno non possa aderire o non possa farlo in maniera efficace». 


La logistica


Tra le difficoltà logistiche anche quella di reperire in organico dotazioni di personale per l'apertura estiva: «Per l’ultimo piano estate pochi docenti sono stati disponibili, per questo ci siamo affidati a educatori e docenti esterni». Luciano Antonelli, Polo Celli Cagli aggiunge: «In linea di principio mi trovo favorevole, anche se per un istituto professionale può risultare più difficoltoso visto che gli studenti, in estate, sono impegnati in stage, tirocini e attività lavorative». Antonelli inoltre evidenzia come, in questi giorni, organizzerà dei tavoli di confronto per valutare al meglio la fattibilità dell’iniziativa. «Trovo positivo che il decreto evidenzi che le attività possano essere svolte anche con altri progetti Pnnr, come dispersione scolastica e stem che già stiamo realizzando e che proseguiranno durante l’estate - continua Antonelli - oltre alla criticità relativa alla volontarietà dell’adesione del personale, per gli studenti della nostra scuola ci potranno essere oggettive difficoltà relative al trasporto pubblico essendo le corse ridotte in estate».


Niente sprechi


Anche per Riccardo Rossi presidente dell’Agrario Cecchi di Pesaro e rappresentante regionale dei dirigenti scolastici, l’apertura estiva delle scuole è più che utile: «Credo che la funzione di una scuola sia così importante che tenerla chiusa d’estate è uno spreco. Se la consideriamo un tempio laico di crescita dei nostri ragazzi, poter vivere la scuola in modo diverso credo sia utilissimo. Non per fare ciò che si fa durante l’anno, ma per sviluppare qualcosa di alternativo, per farla diventare momento di socializzazione».
 

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