San Benedetto, gli operatori turistici contestano il regolamento sulla movida: «Se la musica non dà fastidio perché spegnere tutto alle due?»

San Benedetto, gli operatori turistici contestano il regolamento sulla movida: «Se la musica non arreca fastidio perché spegnere tutto alle due?»
San Benedetto, gli operatori turistici contestano il regolamento sulla movida: «Se la musica non arreca fastidio perché spegnere tutto alle due?»
di Alessandra Clementi
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Domenica 21 Aprile 2024, 04:05 - Ultimo aggiornamento: 22 Aprile, 06:57

SAN BENEDETTO - «Perché far spegnere la musica alle due se non dà fastidio e non crea problemi?». Interrogativo posto dal presidente della Confesercenti Sandro Assenti nella commissione commercio chiamata a discutere la bozza sul regolamento anti movida molesta presentato nell’ultima commissione consiliare e che ha destato diverse perplessità da parte delle associazioni di categoria.

Questione di decibel

La musica, stando al regolamento redatto dal Comune, dovrebbe cessare alle 2 nei fine settimana.

Al riguardo Assenti obietta questa scelta sostenendo che, se il locale è dotato di una strumentazione atta a non diffondere il suono all’esterno e quindi a non disturbare, perché imporre la cessazione della musica che rappresenta un po’ il cuore dell’intrattenimento. «E’ peggio avere tante persone in un locale senza musica, con il vociare continuo- spiega il presidente della Confesercenti - Così come non comprendo la premialità per un’attività che magari si può comportare bene una sera ma non la successiva. Per non parlare dell’asporto dove il titolare diventa il capro espiatorio chiamato a pagare per il comportamento tenuto dagli avventori. Infine sul fronte della sicurezza alla polizia privata deve essere dato il potere di intervenire altrimenti è inutile». A lodare la figura degli imprenditori è stata Maria Angellotti della Confcommercio la quale ha bocciato l’idea di eventuali restrizioni ai danni dei titolari che porterebbero invece vita e movimento in città. «Auspico un incontro tra il Comune e le associazioni di categoria- ha dichiarato Angellotti - per tornare a discutere di questa bozza. Forse vanno intensificati i controlli ma non si deve in alcun modo penalizzare gli imprenditori che fanno muovere l’economia della città».

Questione di controlli

Di regolamento “inutile” hanno parlato di esponenti dell’associazione Capitan Fracassa che da sempre si battono contro la movida molesta, sottolineando come l’amministrazione non avesse invitato una rappresentanza dei cittadini in una commissione chiamata a discutere della movida. Il problema degli schiamazzi notturni e della musica ad alto volume, infatti, si ripropone ogni estate e la convivenza con le esigenze dei cittadini che di notte vogliono dormire è sempre più difficile.

Assalto alla spiaggia

A lamentarsi della mala movida anche il presidente dell’IItb Giuseppe Ricci il quale ha raccontato come ogni fine settimana in spiaggia ritrovi cumuli di bottiglie vuote di birre e soprattutto le attrezzature spostate dai gruppi di ragazzi che bivaccano sull’arenile, spesso ubriacandosi. «Penalizziamo chi va a comprarsi una birretta alle dieci di sera – ha tuonato Ricci - poi consentiamo a ragazzi di mettere in subbuglio uno chalet, portandosi dietro borse piene di alcolici. Io spesso me ne vado dallo chalet di sera per timore di incontrarli. Occorrono maggiori pattuglie delle forze dell’ordine che presidino il territorio, la sicurezza è il primo servizio che dobbiamo prestare ai nostri turisti e residenti». La stessa consigliera Aurora Bottiglieri ha chiesto di limitare anche i permessi per i fuochi d’artificio, da limitare per le feste come la Madonna della Marina o il Ferragosto, soprattutto per proteggere gli animali.

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