Novembre senza alici e sardine: pesce azzurro, prezzi alle stelle a San Benedetto

Congiunzione negativa: imbarcazioni a terra per il fermo e lampare costrette in porto per il maltempo

Novembre senza alici e sardine: pesce azzurro, prezzi alle stelle a San Benedetto
Novembre senza alici e sardine: pesce azzurro, prezzi alle stelle a San Benedetto
di Alessandra Clementi
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Sabato 25 Novembre 2023, 04:00 - Ultimo aggiornamento: 11:15

SAN BENEDETTO - Commercianti e pescatori di pesce azzurro con le braccia incrociate a causa dei fermi pesca imposti dall’Europa. Niente alici e sardine per tutto il mese di novembre. Da qui la denuncia del commerciante ittico Lorenzo Marinangeli portavoce di un settore che in questo periodo si trova in grande difficoltà non avendo una parte del pescato da poter vendere. La richiesta è quella di istituire un unico fermo pesca in estate, per evitare che l’intero settore ittico debba subire delle brusche frenate di arresto per ben tre volte l’anno. 


Il fermo pesca


La pesca del pesce azzurro portata avanti con le lampare si ferma nei mesi di febbraio e aprile, ma in questo periodo è costretta a fare i conti con il maltempo quindi è come se fosse ferma per gran parte dell’inverno.

Un tipo di pesca che lavora di notte con la luce artificiale, chiamata a fare da esca ai pesci che attirati dal plancton vanno in superficie, tanto che con la luna piena queste imbarcazioni si fermano per almeno quattro giorni. Le volanti, invece, hanno il fermo pesca imposto a maggio e novembre mentre in passato si fermavano solo in occasione dello stop estivo imposto per lo strascico. Va sottolineato, inoltre, che quella con le lampare è un tipo di pesca che viene affrontata di notte e permette ai commercianti di vendere il pesce durante la giornata arrivando fino in Sicilia, mentre le volanti rientrano al pomeriggio quando molti mercati già sono chiusi. 


L’ira degli operatori


«Fermare le volanti a novembre - spiega Marinangeli – è un’idiozia, dal momento che già in inverno le lampare trovano difficoltà a pescare soprattutto con il maltempo e le quantità sono sempre scarse. È come se ci fosse un blocco per entrambe le imbarcazioni. Tutte le volanti dell’Adriatico stanno chiedendo a gran voce di spostare questo stop in estate, quando si fermano tutti gli altri pescherecci per lo strascico. Siamo di fronte alle normative assurde imposte dall’Europa che vanno a penalizzare la pesca e tutto l’indotto. Le conseguenze sono quelle della rottamazione delle imbarcazioni con conseguente impoverimento della flottiglia. Non a caso ci ritroviamo con 2 lampare rispetto alle 24 che erano presenti fino a qualche anno fa. Con queste norme sciagurate non si fa altro che impoverire la pesca e l’economia italiana. Senza dimenticare i prezzi alle stelle, visto che il pescato dei piccoli pelagici viene acquistato nella zona da Trieste ad Ancona non interessata dal fermo e i costi sono esorbitanti». 


I tonni tutelati


Di conseguenza il mercato sambenedettese in questo periodo è povero di alici e sardine, mentre capita di pescare dei tonni che però anche se morti devono essere rigettati in mare in quanto la loro pesca è vietata in quanto è una specie tutelata a differenza del pesce spada. «Tra l’altro – prosegue Marinangeli – i tonni si mangiano il pesce azzurro, quindi poter pescare un tonno in qualche modo potrebbe ripagare un pescatore della perdita subita dalla moria di alici. Invece è vietato prendere tonni. È una legge assurda. Poi ci ritroviamo a mangiare i tonni giapponesi».
 

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