E' caccia alla banda
​dei ladri di diamanti

E' caccia alla banda ​dei ladri di diamanti
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Mercoledì 11 Febbraio 2015, 22:23 - Ultimo aggiornamento: 13 Febbraio, 11:11
CHIARAVALLE - Una banda con solidi agganci in zona, che conosceva perfettamente le abitudini della famiglia derubata, forse sapeva anche quando teneva i cani chiusi nei box, e s’era preparata con molta cura il piano di fuga. Non erano capitati per caso a Chiaravalle i banditi che nella notte tra domenica e lunedì hanno assaltato in via Sanzio la villa dell’avvocato Paola Duca Damen, fuggendo con diamanti, gioielli in oro, una Bmw e un armadio corazzato con dentro nove fucili e una pistola. L’indagine dei carabinieri delle Compagnie di Jesi e Fermo attende ora qualche spunto dai rilievi condotti dalla Scientifica sulle auto abbandonate dai banditi (oltre alla Bmw, anche una Lancia Lybra) e anche dai tabulati telefonici di un cellulare che i ladri avrebbero perso durante la precipitosa fuga a piedi al casello autostradale di Porto Sant’Elpidio, quando sono stati intercettati da una pattuglia di carabinieri e inseguiti armi in pugno.

Prima di imboccare l’A14 (al casello di Ancona Sud, perché quello di Chiaravalle era chiuso per lavori) la banda aveva trovato il modo di aprire la cassaforte portata via dalla villa e caricata sulla Bmw, vista scappare alle ore 3 e 08. S’erano fermati a Monsano, nei pressi del Mercatone che si trova sulla vecchia statale, in un terreno accanto alle vasche di decantazione dell’acquedotto. Avevano forzato l’armadio blindato, rischiando per altro di essere avvistati dalle pattuglie dei carabinieri che già alle tre di notte battevano la zona. I nove fucili, regolarmente detenuti dall’avvocato Duca, campionessa italiana di tiro a volo nel 2011, evidentemente non interessavano, visto che i banditi li hanno abbandonati nel campo prendendo solo una pistola. Anche quell’arma però è stata abbandonata un’ora dopo (alle 4 e 10) dalla banda a Porto Sant’Elpidio, insieme all’argenteria che si trovava nella Lancia Lybra, un’auto “pulita” ma non troppo, visto che risulta intestata a un tipo di Avellino, proprietario-prestanome di 131 vetture.
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