CAMERINO - La notte del 17 novembre 2022 avevano imperversato nell’area del cratere, svaligiando appartamenti a Castelraimondo e Matelica ed una volta individuati - dopo un folle inseguimento a bordo di un’Audi A3 - non avevano esitato a speronare la vettura dell’Arma per poi darsi alla fuga a piedi nelle campagne circostanti. Nella vettura abbandonata dopo l’impatto i militari avevano trovato la refurtiva ed attrezzi utili allo scasso dando il via a serrate attività per ricostruire i fatti e risalire ai colpevoli.
Si erano mimetizzati nei cespugli
Le indagini riuscivano a stabilire che la notte dei furti i responsabili, attraversando i campi che circondano Camerino (ove era avvenuto l’impatto con la macchina dei Carabinieri) si erano portati lungo la statale ed avevano atteso nascosti nei pressi di un distributore di benzina un complice che tornasse a prelevarli. Una volta caricati a bordo erano partiti alla volta di Roma. L’ Alfa Romeo Giulietta – che da successivi accertamenti risultava rubata nella Capitale - tuttavia non aveva completato l’intero percorso ma aveva lasciato gli occupanti nei pressi di una farmacia alla periferia dell’Urbe. Questi si erano mimetizzati, per alcune ore, tra i cespugli circostanti e poco prima dell’alba erano stati recuperati da un’altra Audi A3 che partiva in direzione di Magliano Sabina.
Una rete di malviventi
Anche questa autovettura sarebbe poi risultata rubata.
Il blitz a Monterotondo e Siena
Nella giornata di ieri quindi i Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Camerino hanno eseguito le ordinanze emesse dal GIP del Tribunale di Macerata. Anche in questo caso l’attività investigativa ha permesso di individuare i responsabili che si trovavano nei pressi di Monterotondo e di Siena e grazie all’ausilio dell’Arma dei territori interessati si è provveduto al trasporto in carcere di questi prima che facessero perdere le loro tracce riparando all’estero. I due responsabili sono due soggetti albanesi di trentotto e ventidue anni tradotti rispettivamente presso il carcere di Rieti e presso il “Santo Spirito” di Siena.