Vaccini agli over 80, si parte, rimane il nodo dei medici di famiglia: per loro sei euro a dose

Vaccini agli over 80, si parte, rimane il nodo dei medici di famiglia: per loro sei euro a dose
di Corso Viola di Campalto
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Lunedì 15 Febbraio 2021, 07:50 - Ultimo aggiornamento: 08:57

TERNI Si parte, dopo le prenotazioni effettuate nei giorni scorsi. Da oggi sarà possibile vaccinare gliover 80 della provincia, ma rimane il nodo del coinvolgimento dei medici di famiglia che dovranno somministrare le dosi agli anziani che non possono recarsi negli ambulatori dell’Asl. Oggi pomeriggio ci sarà un incontro in Regione dove verranno decisi i dettagli di un accordo quasi fatto. Sul piatto la fase organizzativa e anche la retribuzione per ogni ciclo di vaccinazione effettuato. Dosi che per ora non potranno garantire il fabbisogno della popolazione anziana della provincia. Sabato scorso sono state consegnate 1.170 dosi di vaccino BioNTech Pfizer, 1.100 dosi di Moderna e 2.100 dosi di AstraZeneca mentre ieri sono stati effettuati gli ultimi sopralluoghi in vista degli appuntamenti di oggi. In via Bramante è tutto pronto per l’avvio delle procedure, secondo quanto accertato dal direttore del distretto ternano, Stefano Federici.

Oggi è prevista la vaccinazione di 198 persone, altrettante dosi verranno somministrate il giorno successivo: «E’ necessario dice Stefano Federici - che i cittadini chiamati alla vaccinazione a rispettare gli orari programmati». 
Torniamo al nodo dei medici di base che dovranno vaccinare gli over 80 che non sono autosufficienti, molti di questi allettati: «Parliamo del 20 per cento della popolazione anziana da vaccinare a casa - dice il presidente provinciale della Snami Fabrizio Festuccia - ricordo che ogni fiala contiene dieci dosi quindi dovremmo organizzarci per poterle somministrare più persone possibili nel giro di sei ore (la durata del vaccino dopo l’apertura della fiala), probabilmente andremo in due o tre per ogni casa. Verrà somministrato il vaccino Moderna (che verrà praticato solo agli ultra ottantenni fragili e non trasportabili) che trasporteremo con delle borse frigo. Ma non sarà semplice, i quelle sei dovremo effettuare dieci visite domiciliari con tempo di attesa, monitoraggio per eventuali reazioni e la raccolta dei consensi» Altro nodo è quello del contributo da erogare per ogni ciclo vaccinale a persona: «Questo accade per ogni campagna vaccinale - dice ancora Festuccia - è una normale contrattazione tra sindacati di categoria ed usl e non si tratta certo delle cifre riportate erroneamente: si aggireranno sui sei euro a ciclo. Ma l’importante non è certo la retribuzione, ma vincere una vera e propria guerra contro un virus subdolo».
Sulla stessa lunghezza d’onda Simonetta Centurione, segretario provinciale della Fimmg (Federazione italiana medici di medicina generale). «Eravamo in attesa dei vaccini Moderna -dice il medico di base - la retribuzione non è mai stato un problema, sei euro e poco più sono solo un ristoro per le spesse di viaggio e chi lavora nelle zone disagiate probabilmente ci rimetterà, ma per noi non è mai stato un problema, anzi diamo pronti a collaborare per poter effettuare in futuro più vaccini possibili».
Giuseppe Donzelli, presidente dell’ordine dei medici di Terni: «Il vero problema è quello del numero dei vaccini a disposizione della nostra provincia che è assolutamente insufficiente - dice Donzelli - i medici sono pronti a contribuire con tutte le loro forze per potere vaccinare più persone nel minore tempo possibile, come ci impone il nostro codice deontologico».

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