Covid, incidenza in discesa. Rebus rientri dalle vacanze

Covid, incidenza in discesa. Rebus rientri dalle vacanze
di Fabio Nucci
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Martedì 24 Agosto 2021, 07:49 - Ultimo aggiornamento: 07:52

PERUGIA - L’epidemia continua a dare segnali di stabilità ma dopo aver con non poca fatica riportato in basso la curva, l’incognita ora sono i rientri dalle vacanze e, dietro l’angolo, il ritorno sui banchi di scuola. Fanno pensare gli oltre 51mila under 30 che non hanno ricevuto neanche una dose di vaccino e che rappresentano la parte più mobile della società. Di contro, come indica la Fondazione Gimbe, l’ Umbria ha il secondo dato più basso d’Italia di non vaccinati tra gli over 50. A complicare la situazione e il tracciamento di chi rientra dalle vacanze, alcuni focolai locali, da Norcia a Torgiano.
Col dato del lunedì che resta interlocutorio, sette nuovi casi a fronte di appena 825 tamponi, 529 dei quali processati con test molecolare, il trend è descritto dai dati settimanali. I quali confermano la tendenza alla stabilizzazione della curva coi casi settimanali che da quattro giorni stazionano sotto quota 800 e sotto il picco registrato il 13 agosto a quota 906. «L'incidenza regionale è in diminuzione», spiega Marco Cristofori, esperto del Nucleo epidemiologico regionale. «I distretti di Narni-Amelia e dell’Alto Tevere superano i 100 casi ogni 100mila abitanti e Terni nei giorni scorsi ha raggiunto anche 135 casi ma ora è sceso a 90». Il dato più elevato, sopra 600, lo presentano Attigliano (13 casi nell’ultima settimana) e Norcia con 31 casi certificati in pochi giorni e dove è stato riscontrato un focolaio legato ad alcune comunità di cittadini extracomunitari di stanza in città. Ieri, inoltre, quattro dei setti casi censiti, riguardano Torgiano dove si contano 8 casi settimanali e un’incidenza salita sopra a 100. Continuano a scendere, dopo il picco del 13 agosto, anche gli attualmente positivi che dopo 18 giorni sono tornati sotto quota 1.900 (1.887) grazie ai 78 guariti segnalati domenica.
Quanto agli altri indicatori di gravità, negli ultimi due giorni non sono stati segnalati nuove vittime Covid mentre tra domenica e lunedì mattina c’è stato un ricovero in più in area medica e uno in più in terapia intensiva e ora i degenti Covid sono, rispettivamente, 53 e 7. «Ovviamente adesso si assiste ad un aumento dei ricoveri che arrivano in ritardo rispetto al picco di questa fase epidemica», aggiunge Cristofori. «Vediamo cosa succederà. Al momento ci sono due incognite, la prima il rientro dalle vacanze di agosto, la seconda, più pericolosa, la riapertura delle scuole che non potrà avere la sicurezza della vaccinazione con una variante ad altissima contagiosità».
LA SITUAZIONE VACCINI
Resta debole, inoltre, la campagna vaccinale nella fascia in età scolare vaccinabile, quella 12-19 anni, nella quale domenica si sono vaccinati in 381 mentre ieri in metà giornata in 297 si sono presentati nei centri per ricevere la prima dose.

Ora un teenager su due è vaccinato con prima dose (31.897 assistiti) e in 8.147 (12,8%) hanno completato il ciclo, meno della metà rispetto al dato nazionale (27,8%). Umbria in ritardo, rispetto alla media del Paese, anche nella chiusura del ciclo tra i ventenni, 33,6% contro il 53,6% nazionale. Considerando le due fasce, nella regione ci sono oltre 51mila assistiti che devono ricevere almeno la prima dose, il 48,8% degli under 19 e il 26,3% della fascia 20-29. Un dato che in percentuale non si discosta molto da quello nazionale. L’ Umbria ha invece dimostrato una capacità vaccinale maggiore tra gli over 30 e in tutte le fasce ha una copertura rispetto alla prima dose e all’immunizzazione maggiore della media nazionale. Considerando gli over 50, come indica un report della Fondazione Gimbe su dati del Ministero della Salute, l’ Umbria è la seconda regione più virtuosa per percentuale di persone vaccinate. Nel Cuore verde, infatti, solo il 10,1% delle persone con più di 50 anni non ha ricevuto nemmeno una dose. Un dato che colloca la regione dietro la Puglia, la più virtuosa con l’8,3% di non vaccinati, e davanti al Lazio (10,4%). “Regioni che hanno messo in sicurezza la fascia di popolazione considerata a maggiore rischio, coprendo oltre il 90% del totale dei cittadini”. L’ Umbria resta tra le prime sei regioni inoltre per capacità vaccinale col 94,3% delle dosi consegnate iniettate. Alle 17 di ieri, le scorte ammontavano a circa 68.500 preparati.

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