Auto a idrogeno, Toyota presenta un prototipo per correre in pista

A Le Mans Toyota ha presentato un prototipo al via nel 2026

Auto a idrogeno, Toyota presenta un prototipo per correre in pista
di Nicola Desiderio
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Mercoledì 21 Giugno 2023, 14:45 - Ultimo aggiornamento: 22 Giugno, 07:40

Un giorno le monoposto di Formula 1 saranno a idrogeno.

Non lo dicono la Ferrari, la Red Bull o la Mercedes nel 2023, ma lo diceva la BMW nel 2004 quando dimostrò il potenziale di un motore a pistoni V12 6 litri da 235 cv alimentato ad idrogeno come combustibile sul concept H2R battendo 9 record mondiali di velocità e superando i 300 km/h. Nel 2013 fu l’Aston Martin a rilanciare con una Rapide, modificata che completò la 24 Ore del Nürburgring per dimostrare che quella sarebbe stata la via per permettere alle supercar di superare le future normative anti inquinamento. Oggi l’idea che si possa estrarre dall’idrogeno la sua energia termica per correre viene rilanciata proprio da chi invece ha sempre puntato ad estrarne l’energia chimica, cioè attraverso le celle a combustibile o fuel cell. Questo costruttore è Toyota che all’ultima 24 Ore di Le Mans ha presentato la GR H2 Racing Concept, un prototipo del tutto analogo alla GR010 anche nel sistema di propulsione ibrido, ma con il motore a pistoni alimentato ad idrogeno.

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SFIDA IMPEGNATIVA

La sorpresa segue l’annuncio da parte di FIA e ACO di una nuova categoria che potrà correre a Le Mans dal 2026 e dal 2030 diventerà addirittura la classe regina.

A sottolineare il messaggio una comparsata d’eccezione: Akio Toyoda in persona che, a mezz’ora dall’inizio della 24 Ore del centenario, ha compiuto un giro sulla Corolla che ha già corso in diverse gare di durata in Giappone ed è dotata del motore 3 cilindri 1.6 della GR Yaris modificato per funzionare ad idrogeno. I tecnici giapponesi sono partiti prima da quello gassoso e ora hanno virato verso quello liquido che offre maggiore densità di energia raddoppiando l’autonomia, non deve essere pressurizzato mantenendo il tempo di rifornimento in un minuto e mezzo e ha bisogno di sistemi di rifornimento grandi un quarto, ma occorre mantenere l’idrogeno ad una temperatura di -253 °C. Una sfida da nulla che, accanto alle altre poste dall’idrogeno, FIA e ACO stanno già affrontando dal 2018 con l’obiettivo di portare un’auto a idrogeno a Le Mans.

MISSION H24

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Il progetto tecnico, denominato Mission H24, è stato affidato alla Green GT che ha realizzato due prototipi fuel cell avvalendosi di partner tecnici come Total, Red Bull e Oreca e piloti del calibro di Yannick Damas (quattro volte vincitore a Le Mans), Norman Nato e Stoffel Vandoorne (campione Formula E). Il prototipo è stata guidato anche dal ceo di Stellantis, Carlos Tavares. Gli obiettivi fissati sono sfidanti e tra questi c’è completare il rifornimento di 12 kg di idrogeno in 90 secondi – quasi 7 volte più veloce di una Hyundai Nexo o una Toyota Mirai – nel corso dei quali la temperatura dei serbatoi scende di 80 gradi. Questo significa sviluppare pompe e serbatoi che vanno ben oltre i 700 bar attuali e omologati per pressioni 2,5 volte quella di esercizio. Un bell’esercizio per gli ingegneri. E anche per gli studenti. Quelli dell’università olandese di Delft stanno lavorando dal 2007 alla definizione di un’auto da corsa ad idrogeno. L’ultima nata è la Forze XI dotata di quattro motori e 600 kW, altrettanti serbatoi per 8,5 kg di idrogeno e due stack di fuel cell da 240 kW. Fa lo 0-100 km/h in meno di 3 secondi e supera 300 km/h. Anche per loro il sogno è correre a Le Mans. E chissà che non riescano ad avverarlo aiutando il motorsport a raggiungere l’obiettivo delle emissioni zero fissato dalla FIA per il 2050.

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