Angela Carini contro Imane Khelif, l'italiana si ritira dopo un pugno e scoppia a piangere: «Mi ha fatto troppo male»

La premier Giorgia Meloni è intervenuta per un commento dopo la fine del match: «Non era ad armi pari», ha detto

Angela Carini contro Imane Khelif, l'italiana si ritira dopo un pugno sul mento e scoppia a piangere in ginocchio
Angela Carini contro Imane Khelif, l'italiana si ritira dopo un pugno sul mento e scoppia a piangere in ginocchio
di Redazione Web
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giovedì 1 agosto 2024, 12:39 - Ultimo aggiornamento: 18:27

Angela Carini si ritira. Il match di boxe dei pesi welter più discusso e atteso delle Olimpiadi di Parigi finisce nel modo più inaspettato. L'atleta italiana, sul ring con l'algerina Imane Khelif finita nella bufera per il testosterone alto, ha abbandonato dopo aver ricevuto un durissimo pugno sul mento dalla sua avversaria.

Una scelta che ha lasciato senza parole anche i commentatori. «Non capiamo cosa è successo», hanno detto in cabina Rai.

Carini dopo la sconfitta si è inginocchiata sul ring ed è scoppiata a piangere.

La premier Giorgia Meloni è intervenuta per un commento dopo la fine del match: «Non era ad armi pari», ha detto.


Cosa è successo

«Ero salita sul ring per combattere, l'avevo fatto per mio padre, ci ho messo tutta me stessa. Non mi sono arresa, ma un pugno mi ha fatto troppo male e dunque ho detto basta». Angela Carini spiega così, ancora in lacrime, il suo repentino abbandono nel match contro la pugile algerina Imane Khelif alle Olimpiadi di Parigi 2024. «Esco a testa alta», ha aggiunto l'azzurra.. L'atleta aveva dichiarato di adeguarsi alle scelte del Cio e di non pensare alle polemiche. Oggi però, dopo pochi secondi sul ring con Khelif, ha gettato la spugna. 

La Russa: la aspetto in Senato

«Il pianto inconsolabile di Angela ci colpisce ma il suo ritiro le fa onore. L’aspetto in Senato per abbracciarla». Così Ignazio La Russa, presidente del Senato, dopo il ritiro della boxeur italiana Angela Carini, nel match olimpico contro l'avversaria algerina Imane Khelif.

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La polemica dei giorni scorsi

Il Coni aveva chiesto al Cio che «i diritti di tutti gli atleti siano conformi alla carta olimpica e ai regolamenti sanitari», ovvero alle regole sulla complicata questione del gender. La boxe italiana, già sotto choc per le eliminazioni dei suoi azzurri di punta, era preoccupata dal pugno di pietra della Khelif, incrociata da Carini nei collegiali di Assisi, e che la messicana Brianda Tamara definì «peggio di quelli di tanti sparring partner uomini».

La stampa algerina, intanto, si era indignata, perché l'Italia parla di 'transgender', ma la polemica politica cominciata ieri, alla conferma Cio che Khelif era ammessa al torneo come l'altra pugliatrice dal testosterone alto, Lin Yu Ting di Taiwan, prosegue e alza i toni.

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