Una reunion del gruppo, un’edizione rimasterizzata in uscita domani e un tour in giro per l’Italia: così gli Afterhours celebrano i vent’anni dall’uscita di Ballate per piccole Iene che sarà portato in tour da Manuel Agnelli e i componenti della band di allora. Un viaggio per l’Italia e la storia musicale che passerà per Servigliano, il 25 luglio, nell’ambito del No-Sound fest. Ad aprire i vari appuntamenti saranno alcuni degli artisti selezionati dal progetto Carne fresca, suoni dal futuro, una rassegna, aperta a band tra i 15 e i 29 anni, tenutasi per tre serate al mese al Germi LdC di Milano, a partire da novembre. «Li abbiamo selezionati – spiega Agnelli – ascoltando dalle 500 alle 600 proposte. Il 30% era di qualità, con il potenziale anche per crescere. Hanno voglia di suonare e sinceramente preferisco quelli più acerbi che hanno margine di miglioramento a quelli magari più pronti».
La motivazione
Giovani che fanno musica perché ci credono e rifiutano il successo a tutti i costi. A Servigliano saranno due gli artisti che apriranno la serata. Il marchigiano Jack Nur, polistrumentista, che Manuel Agnelli definisce «un artista molto cantautorale», e Rain Taylor, riminese, che sperimenta con i Rain Taylor’s project, «volti alla ricerca della libertà creativa». Durante il tour Manuel Agnelli e gli Afterhours composti da Andrea Viti al basso, Dario Ciffo al violino e chitarre e Giorgio Prette alla batteria, riproporranno l’energia, lo spirito e la forza delle Ballate per piccole Iene. «Le piccole Iene eravamo noi», ha commentato Agnelli ricordando quel periodo, che portò la band, dopo la pubblicazione di quel disco, a girare letteralmente il mondo. «Con quel disco – ricorda Agnelli – abbiamo fatto 55 date in Italia, poi una trentina negli Stati Uniti, altre in Europa, e poi di nuovo 10 date in Italia». Dell’album esisteva una versione in inglese che però nel nostro paese non fu totalmente capita. Erano i primi anni 2000, erano agli inizi di una nuova svolta per la band e Agnelli ricorda di essere «venuti sempre a suonare nelle Marche, una zona molto fertile. Eravamo spesso al Mamamia di Senigallia, una delle zone, insieme alle altre regioni adriatiche, che era la California d’Italia». Poi alcuni componenti della band hanno lasciato, lo stesso Agnelli ha intrapreso la carriera da solista che lo ha portato ancora nelle Marche, nel 2022 a Fermo e poi a Senigallia. Marchigiani sono anche i suoi collaboratori del progetto solista.
La backing band
«La mia band da solista è marchigiana – ricorda – ci sono i Little Pieces of Marmelade, di Filottrano, e Beatrice Antolini di Macerata». C’è anche Giacomo Rossetti, bassista dei Negrita che però è umbro. Ma questa è un’altra storia. La formazione di questa estate, invece, si diceva, tornerà a far suonare gli Afterhours delle Ballate per piccole iene nelle Marche. A Servigliano si ascolteranno le canzoni di quel disco. «Quando la Universal – spiega Agnelli – mi ha comunicato l’intenzione di ristampare il disco ho voluto rifarlo con loro, con i quali avevo fatto un tour mastodontico. L’entusiasmo è quasi infantile, la musica non è solo un lavoro è energia vitale».