Super Green pass, obbligo da martedì per i lavoratori over 50. Speranza: «Vaccini non siano più oggetto di contesa politica»

Vaccino obbligatorio per gli over 50 da martedì. Speranza: «Vaccini non siano più oggetto di contesa politica»
Vaccino obbligatorio per gli over 50 da martedì. Speranza: «Vaccini non siano più oggetto di contesa politica»
di Francesco Malfetano
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Domenica 13 Febbraio 2022, 21:40 - Ultimo aggiornamento: 14 Febbraio, 18:59

«Abbiamo bisogno ancora di cautela». Dopo che lo stesso messaggio era stato inviato nei giorni scorsi anche dall’Ecdc, l’Agenzia Ue per il controllo delle malattie, stavolta a predicare «calma» nell’affrontare questa fase “calante” della pandemia è il ministro della Salute Roberto Speranza. «Da due settimane stiamo piegando la curva - ha spiegato ieri intervenendo su Rai 3 - senza aver dovuto far pagare alle persone un prezzo di chiusure come in altre stagioni e questo non era scontato». E ancora: «I tanti casi di Omicron, per i quali abbiamo avuto notevoli preoccupazioni, che ha provocato più contagi nell’ultimo mese e mezzo che in tutta la pandemia, non si sono trasformati in ospedalizzazioni e ciò è grazie alla campagna vaccinale: siamo al 91% di prime dosi tra gli over12». 

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LE LIMITAZIONI
Tuttavia, appunto, è ancora decisamente presto per iniziare a ragionare sull’opportunità di eliminare tutte le limitazioni messe in atto in questi mesi per il contrasto del Covid19.

Non a caso il ministro ha difeso la scelta di eliminare l’obbligo di indossare la mascherina all’aperto, mantenendolo però in tutti gli ambienti al chiuso e in caso di assembramenti.

Del resto, calendario alla mano, siamo ancora nella fase in cui vengono introdotte nuove limitazioni. Da domani infatti diventa obbligatorio per tutti i lavoratori over50 mostrare il proprio Super Green pass - cioè la versione ottenibile solo attraverso vaccinazione o guarigione - prima di accedere al proprio posto di lavoro. Una misura varata ormai più di un mese fa, ben prima che iniziasse il calo della curva attuale, che è riuscita a convincere una buona fetta degli ultracinquantenni non ancora vaccinati con il Covid. Tra questi, il 15 gennaio scorso vi erano circa 2 milioni di non vaccinati. Oggi invece sono 1,4 (di cui circa 900mila nella fascia più “attiva” dei 50-59enni). La risposta degli over50 quindi, è stata significativa ma non definitiva, e costerà ai No vax più convinti non solo gli ormai celebri 100 euro di multa ma anche la sospensione della retribuzione fino al 15 giugno, data di scadenza della misura. Inevitabile quindi, che domani si ritorni a fare polemica. Fattore su cui, in qualche modo, è tornato anche il ministro Speranza. «Penso che dobbiamo fidarci dei nostri pediatri e medici, questa non è materia di contesa politica e sbaglia chi la porta su questo terreno - ha spiegato ai microfoni di “Mezz’ora in più” - Tutto possiamo fare tranne che portare questi temi delicati in una contesa politica da campagna elettorale che fa male al paese». Il riferimento è alle scelte di Giorgia Meloni e Matteo Salvini di non vaccinare i propri fogli contro il Covid. Anzi ora ci si dovrebbe concentrare sulle misure da introdurre per evitare che l’impatto della pandemia sia ancora più significativo (e duraturo). Ad esempio, come anticipato ieri dal Messaggero, il ministro ha di fatti confermato che, attraverso un emendamento al Milleproroghe, il ministero dell’Economia è riuscito ad individuare le risorse necessarie per introdurre il cosiddetto “bonus psicologo”. Circa 20 milioni di euro che permetteranno, a chi dimostrerà di rientrare nei parametri Isee richiesti, di ottenere un voucher da spendere per prendersi cura della propria salute mentale. Non solo, i fondi saranno destinati anche al potenziamento della rete di assistenza psicologica già presente sul territorio. 

IL VACCINO
Intanto prosegue la ricerca di un vaccino che possa essere efficace contro tutte le varianti del virus SarsCoV-2. L’Istituto superiore di sanità (Iss) infatti, ieri ha fatto sapere di aver messo a punto un prototipo di vaccino basato su una proteina comune a tutte le mutazioni che è risultato efficace nei test preclinici condotti su topi. La speranza, ora, è che risulti egualmente adeguato anche per gli uomini, ma servirà tempo.
 

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