Siri atteso da Conte, M5S in pressing per le dimissioni: ipotesi uscita dal governo prima dell'incontro con i pm

Siri atteso da Conte, M5S in pressing per le dimissioni: l'uscita dal governo prima dell'incontro con i pm
Siri atteso da Conte, M5S in pressing per le dimissioni: l'uscita dal governo prima dell'incontro con i pm
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Lunedì 29 Aprile 2019, 20:46 - Ultimo aggiornamento: 30 Aprile, 07:11

Siri è atteso da Conte, mentre il M5S continua il pressing per le dimissioni. Con un'opzione: l'uscita dal governo del sottosegretario prima dell'incontro con i pm. Un faccia a faccia ad alta quota nell'aereo di Stato che trasporterà entrambi a Tunisi, per sciogliere il nodo Armando Siri. Domani, il premier Giuseppe Conte, avrà modo di parlare con Matteo Salvini prima di atterrare a Tunisi dove, già in nottata, arriverà Luigi Di Maio. E, nelle pieghe della missione in Nordafrica il premier e i due vice potrebbero trovare il modo per un chiarimento a tre che spiani la strada al Consiglio dei ministri previsto per la sera.

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Al momento sulla questione del sottosegretario permane lo stallo. Il premier potrebbe vedere Siri prima che questo sia ascoltato dai Pm tenendo fede alla sua volontà di dividere l'opportunità politica dalla questione giudiziaria. E, in queste ore, sotterraneamente, anche nella Lega si sta valutando una exit strategy che non inquini la campagna elettorale con lo scontro permanente sulla legalità con il M5S e che, allo stesso tempo, non determini ulteriori strappi.

Per questo, ragionano fonti di maggioranza, un «beau gest» del consigliere economico di Salvini è in qualche modo atteso anche nella Lega. Anche perché, dall'altra parte, Di Maio ha mutuato la questione Siri in un pamphlet elettorale tutto incentrato sulla lotta alla corruzione, cavallo di battaglia storico del Movimento. Di Maio, da Varsavia, derubrica la possibilità dell'escamotage dialettico dell'autosospensione. «È un bluff, non esiste né giuridicamente né politicamente», attacca il leader del M5S promettendo, allo stesso tempo, di non cercare un sostituto all'esponente leghista. «Se sarà prosciolto e vuole tornare al suo posto sarò il primo a volerlo», spiega Di Maio che, tuttavia, sulla necessità delle dimissioni di Siri assicura che il M5S «non cederà».

Ma Salvini, per ora, non abbassa il muro. «I processi si fanno nei tribunali e non sui giornali o in Parlamento», attacca il vicepremier leghista. «Parla come Berlusconi», replicano a stretto giro dal Movimento. E lo scontro che, dalle province all'Autonomia fino al caso di giornata, sembra allargarsi di giorno in giorno, rischiando di paralizzare l'attività di governo e di trasferirsi in Aula dove, non a caso il M5S, al di là della coltre di provocazioni anti-Pd, getta l'esca per una convergenza su misure come il salario minimo. Mentre sui migranti il M5S punta ad un piano ad hoc con cui giocare proprio sul terreno di Salvini: ci starebbero lavorando alcuni esponenti Cinque Stelle tra i quali Giuseppe Brescia e la viceministra degli Esteri Emanuela Del Re e andrebbe incontro, in qualche modo, alla proposta di corridoi umanitari europei avanzata proprio in queste ore da Sant'Egidio e dalle Chiese evangeliche italiane.

Proposta che arriva nel giorno in cui Salvini era atteso a Pratica di Mare per l'arrivo di 147 richiedenti asilo da Misurata salvo poi, non a caso, inviare il sottosegretario Stefano Candiani al suo posto. Lo scontro permanente tra i vice rischia di ripercuotersi anche domani in Cdm, dove non è escluso che il M5S avanzi la sua riforma dei processi. Di certo, sul tavolo della riunione, ci saranno nomine del direttorio di Bankitalia: il governo è chiamato a ratificare le scelte del Consiglio superiore di via Nazionale, con Fabio Panetta direttore generale e il ritorno di Daniele Franco.

Qualche dubbio, soprattutto sul profilo tecnico, permane nella maggioranza su Alessandra Perrazzelli ma la sensazione è che il governo opti per non aprire l'ennesimo fronte. E, a latere del Cdm è possibile che si parli anche di Alitalia: domani scade il termine per la formalizzazione delle offerte per la newco e, all'orizzonte, cresce l'ipotesi di una mini-proroga per attendere il partner di Mef, Fs e Delta.

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