Cambiano le regole per viaggiare nei peasi dell'Unione Europea. La Commissione ha proposto di passare da un regime di restrizioni di viaggio basato sull'area di provenienza del viaggiatore (e dunque sulla situazione pandemica di quel determinato Stati) ad uno incentrato sul singolo individuo e sul suo stato di protezione dal Covid (guarito, vaccinato, non protetto, ecc.). Queste linee guida erano già sul tavolo delle trattative prima che la nuova ondata provocata dalle varianti Delta e Omicron congelasse tutto. Il Consiglio ha aggiornato oggi le raccomandazioni di viaggio, non vincolanti per gli Stati, secondo le quali i viaggiatori in possesso di un Green pass valido non dovrebbero essere soggetti ad ulteriori restrizioni di circolazione. Le raccomandazioni valgono dal primo febbraio prossimo. Il certificato di vaccinazione a livello europeo è valido se sono passati almeno 14 giorni e non più di 270 giorni (9 mesi) dall'ultima dose del primo ciclo vaccinale (con un vaccino autorizzato in Ue) o se la persona ha ricevuto il booster.
I Paesi sono liberi di accettare certificati vaccinali basati su farmaci autorizzati dall'Oms.
«Gli stati membri dovrebbero applicare misure riguardanti i viaggi da e verso le aree rosso scuro, dove il virus sta circolando a livelli molto alti; dovrebbero in particolare scoraggiare tutti i viaggi non essenziali e richiedere alle persone che arrivano da queste aree, e che non sono in possesso di un certificato di vaccinazione o di guarigione, di sottoporsi a un test prima della partenza e alla quarantena dopo l'arrivo. Alcune eccezioni a queste misure dovrebbero applicarsi ai viaggiatori con un ruolo o un bisogno essenziale, ai pendolari transfrontalieri e ai bambini sotto i 12 anni». Lo si legge in una nota del consiglio Ue.