Violare la legge e andare, ad esempio, in una sala al chiuso di un ristorante senza Green pass, dal 6 agosto costerà caro. Il decreto del governo, pubblicato sulla Gazzetta ufficiale il 23 luglio, prevede sanzioni da 400 a 1.000 euro non solo per i gestori delle attività per le quali sarà obbligatoria la certificazione verde, ma anche per gli utenti. Per i titolari degli esercizi pubblici che non hanno verificato il possesso del Green pass però c'è anche un altro rischio: se la violazione viene fatta per tre volte, ci sarà la chiusura dell'attività anche per 10 giorni.
Ma per quali attività pubbliche diventerà obbligatorio il Green pass dal 6 agosto? Il decreto parla di ristoranti e bar al chiuso ma solo con consumazione al tavolo, spettacoli ed eventi sportivi, musei, piscine, centri termali, palestre, sagre, fiere, congressi, centri culturali, sale gioco, sale scommesse, bingo e concorsi pubblici.
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Green pass, chi non ha l'obbligo
Sono esclusi dall'obbligo di Green pass (che si ottiene non solo con la vaccinazione, già 15 giorni dopo la prima dose, ma anche se si è superata l'infezione da Covid o con un tampone negativo effettuato nelle ultime 48 ore) i bambini di età inferiore ai dodici anni e coloro che per motivi di salute non possono vaccinarsi.
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Ma vediamo nello specifico come Palazzo Chigi, nel comunicato ufficiale, ha delineato le modalità per avere il Green pass per quel tipo di attività elencate nel decreto pubblicato il 23 luglio: «Sarà possibile svolgere alcune attività solo se si è in possesso di: certificazione verde COVID-19, che può essere rilasciata dopo la somministrazione della prima dose di vaccino e ha validità dal quindicesimo giorno successivo fino alla data prevista per la somministrazione della seconda dose (nel caso di vaccino a doppia dose). La certificazione verde ha in ogni caso una validità di nove mesi dal completamento del ciclo vaccinale; la guarigione dall'infezione da Sars-CoV-2 (validità 6 mesi); effettuazione di un test molecolare o antigenico rapido con risultato negativo al virus Sars-CoV-2 (con validità 48 ore)».
Di fatto, a chi non è vaccinato o non ha ricevuto neppure la prima dose o non ha superato l'infezione, non è tolta la possibilità di andare al ristorante al chiuso o in un centro termale, ma ogni volta, entro le 48 ore precedenti, dovrà eseguire un test antigenico il cui responso, ovviamente, dovrà essere negativo.
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