Salvucci è il nuovo arcivescovo (condiviso), camminata tra la gente e ascolto per il suo primo ingresso Urbino

Salvucci è il nuovo arcivescovo di Urbino: «Camminiamo insieme»
Salvucci è il nuovo arcivescovo di Urbino: «Camminiamo insieme»
di Beatrice Giannotti
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Lunedì 6 Marzo 2023, 03:15 - Ultimo aggiornamento: 11:28
URBINO Monsignor Sandro Salvucci è ora a tutti gli effetti il nuovo arcivescovo della diocesi di Urbino Urbania Sant’Angelo in Vado, oltre che di Pesaro. Si è tenuto ieri pomeriggio l’insediamento formale con un corteo - presenti anche l’arcivescovo uscente Giovanni Tani e il sindaco Maurizio Gambini - che lo ha accompagnato da Borgo Mercatale a Palazzo ducale per l’incontro con le autorità, per poi spostarsi al duomo di Urbino dove è stato celebrato il solenne pontificale per l’inizio del ministero pastorale.  


L’accoglienza


Salvucci, che a 58 anni si insedia a Urbino dopo il medesimo incarico assunto a Pesaro lo scorso maggio, ha accolto il benvenuto e le raccomandazioni ricevute al suo ingresso con gioia, sottolineando che la prima azione che vuole compiere è mettersi in ascolto della comunità non solo cristiana ma anche civile. «Accolgo il vostro benvenuto e le vostre parole di augurio e raccomandazione - ha affermato -. Ho voluto fare un ingresso un po’ insolito, in cammino e in ascolto. Vorrei che andassimo avanti tutti insieme. Dentro la parola amministratore c’è la radice della parola “minus” per amministrare in modo corretto e condiviso. Si deve imparare a stimarsi gli uni gli altri. Si deve gareggiare a vicenda come diceva San Paolo, non in competizione, non a sfere, ma a poliedri come dice Papa Francesco facendo attenzione alla cultura dello scarto, senza lasciare nessuno indietro.

Questo per le autorità civili e del mondo dell’educazione. Camminiamo insieme». 

Il pensiero ai ragazzi


Un pensiero sempre constante ai ragazzi, i giovani che vanno incentivati e sostenuti per rimanere qui, in questi territori. «Non dobbiamo rassegnarci si fronte a un declino che ci mette di cattivo umore. Da parte mia ci metterò tutto il mio personale impegno - ha assicurato l’arcivescovo -. Ma non voglio rinunciare a essere goccia, come direbbe madre Teresa di Calcutta, perché ogni goccia è importante riflettere nel mare». Un lungo applauso a fine discorso a Palazzo ducale, moderato dal direttore diocesano degli insegnanti di religione Bruno Papi, a cui è seguita la celebrazione in duomo in cui monsignor Salvucci ha ribadito: «Il Signore ci fa da apripista per questo cammino che è di fronte a noi. L’invito che faccio è quello di ascoltare il Signore ogni giorno, in questo tempo con tutte le sue sfide e difficoltà. Dall’ascolto di Gesù può nascere qualcosa di nuovo e inedito. L’ascolto trasforma e permette una metamorfosi, insieme. Ho iniziato il mio percorso con un cammino, accompagnato dai ragazzi. Quale modo migliore per affrontare il cambiamento se non quello di guardare ai giovani?».
 

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