Pesaro, donna disperata telefona ai carabinieri dal tetto di casa: «Mi sono imbottita di pasticche e ora mi butto sotto il treno»

Pesaro, donna disperata telefona ai carabinieri: «Mi sono imbottita di pasticche e adesso mi butto sotto il treno»
Pesaro, donna disperata telefona ai carabinieri: «Mi sono imbottita di pasticche e adesso mi butto sotto il treno»
di Luigi Benelli
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Mercoledì 11 Ottobre 2023, 03:05 - Ultimo aggiornamento: 12:00
PESARO La telefonata in cui annunciava di farla finita. Proprio sui binari vicino alla sua casa. Risponde un carabiniere in servizio alla centrale operativa di Pesaro. Dall’altra parte della cornetta la voce flebile di una donna che pronuncia parole tremende: «Mi voglio buttare sotto il treno, ho già preso le pasticche». E’ la voce, si scoprirà poi, di una 54enne, residente in zona Torraccia. Attraversa un forte momento di fragilità. E i militari l’hanno capito subito. I carabinieri hanno verificato che effettivamente la telefonata giungeva da un’abitazione vicina ai binari della ferrovia.  


L’allarme


Un operatore della centrale ha subito avvisato i colleghi sul territorio e i medici del 118 inviandoli a casa della donna. E il carabiniere al telefono ha cercato di entrare in empatia con lei, trattenerla il più possibile alla cornetta per evitare che potesse compiere i gesti dichiarati. E soprattutto dare il tempo ai colleghi di intervenire. Sono passati alcuni minuti che sono sembrati un’eternità, in cui il carabiniere ha ascoltato la donna e la ha aiutata a liberarsi di affanni e ansie. L’ha ascoltata e rincuorata, finché i colleghi del Radiomobile sono arrivati a casa, trovandola distesa sul letto con al fianco interi blister di psicofarmaci svuotati. La donna è stata quindi soccorsa dai sanitari e portata in ospedale per le cure del caso. Un intervento provvidenziale che ha scongiurato una tragedia.

Militari, garanti della sicurezza pubblica, ma soprattutto uomini nelle uniformi, da sempre vicini al cittadino e in grado di cogliere lo sconforto e a trovare le parole giuste e muovere le giuste corde per far desistere le persone da intenti autolesivi. Non sorprende perciò che nei momenti più bui, persone che giungono ad atti così estremi decidano di spendere le ultime parole proprio con i carabinieri, forse un ultimo disperato e inconscio tentativo di chiedere aiuto a chi è sempre pronto a fornirlo. Un importante lavoro a sostegno dei cittadini, non solo interventi a salvaguardia della sicurezza, ma anche un faro nella disperazione degli “ultimi”. Ancora una volta, dove compare la fragilità umana è arrivato il sostegno dell’Arma. 


I precedenti


Non si tratta di un caso episodico, solo negli ultimi mesi abbiamo più volte raccontato l’operato dell’Arma di Pesaro a sostegno degli “ultimi”, i disperati. Alcune settimane fa il soccorso di una giovane che si era cosparsa di benzina e minacciava di darsi fuoco. E ancora pochi giorni prima il soccorso di un uomo che aveva avuto un infarto alla guida e, poco prima ancora, interventi del tutto simili a quello raccontato che avevano consentito di rintracciare una donna in macchina sul San Bartolo, che aveva assunto farmaci tentando il suicidio. Infine il caso di una donna che aveva avvisato che si sarebbe lanciata in mare con la propria autovettura. Tutti gesti estremi sventati, che hanno regalato una seconda vita alle persone.
 

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