PESARO - Anche gli architetti della provincia vogliono ricavare uno spazio tutto loro per partecipare alla Capitale della cultura. Immaginano un evento per raccontare l’unicità di Pesaro e del suo territorio, i 50 comuni protagonisti della kermesse 2024, che loro abitualmente studiano, progettano e trasformano.
La vetrina
Magari durante un “festival” che proponga una riflessione in equilibrio tra la conservazione degli edifici del passato e le visioni di scenari futuri dello sviluppo urbano, passando per la gestione del presente di una città in continua trasformazione.
«Il sindaco Ricci e l’assessore alla Bellezza e vicesindaco Vimini hanno condiviso alcuni dei temi chiave in ambito urbanistico e culturale per la Pesaro del futuro, per esempio l’arretramento della ferrovia e il parco lineare del lungomare - sottolinea Carmen Storoni -. Da alcuni anni il Cnappc è al fianco delle Capitali della cultura, con festival o attraverso la conferenza nazionale che solitamente fa arrivare in città architetti da tutta Italia, in rappresentanza dei rispettivi Ordini. Come ha osservato il presidente nazionale Francesco Miceli, quella di Pesaro 2024 è un’importantissima occasione, ma non può rimanere un evento isolato, perché con la città intendiamo condividere gli obiettivi che auspicabilmente porteranno alla creazione di processi virtuosi, all’insegna della qualità urbana e del ruolo sociale ed etico che vede gli architetti abbracciare le sfide future».
La città ducale
«La Città ducale - fa notare Storoni - è una testimonianza di come, attraverso il lavoro degli architetti in momenti storici diversi, è stato possibile plasmare una realtà urbana dove bellezza e qualità della vita hanno coinciso grazie alla combinazione di una sensibilità culturale e un approccio innovativo e immaginifico. Abbiamo anche ribadito come città e ambiente rurale costituiscano un unicum inscindibile. Un connubio che Pesaro 2024 incarna attraverso il coinvolgimento di tutta la provincia».