Pesaro, maxi antenna sul San Bartolo. Raccolta firme per fermare “l'obbrobrio”

Pesaro, maxi antenna sul San Bartolo. Raccolta firme per fermare "l'obbrobrio"
Pesaro, maxi antenna sul San Bartolo. Raccolta firme per fermare "l'obbrobrio"
di Letizia Francesconi
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Giovedì 4 Maggio 2023, 02:45 - Ultimo aggiornamento: 5 Maggio, 06:56

PESARO Nel cuore dell’area protetta del parco San Bartolo spunta una maxi antenna di 30 metri ed esplode la protesta. Non che sia una sorpresa, l’iter autorizzativo è stato avviato da due anni, ma nessuno si aspettava forse che fosse così impattante, per di più a ridosso della perla del colle, Fiorenzuola di Focara. «Un obbrobrio», «Un abominio», «Sembra Cape Canaveral», i commenti più gentili. E nel mirino finisce soprattutto il cilindro della maxi antenna. Jolanda Filippini è la presidente del sesto quartiere San Bartolo e risponde sul caso dell’antenna 5G Iliad, che svetta da pochi giorni nell’area pubblica vicina al cimitero.


La ricostruzione

«Se i consigli di quartiere contano ancora qualcosa - spiega - ci saremo aspettati una comunicazione preventiva dagli uffici comunali competenti a seguire le pratiche per le autorizzazioni.

I giochi ormai erano pressoché fatti nel momento stesso in cui è stata convocata la Conferenza di servizi – continua Filippini– e null’altro a quel punto si poteva fare per evitare l’antenna. Il quartiere ha appreso dell’autorizzazione rilasciata per l’antenna 5G solo a Conferenza avvenuta, nel dicembre scorso, pochi giorni prima del Natale, quando una determina del servizio Patrimonio concedeva formalmente una porzione di terreno alla società di telefonia mobile.

L’esatta posizione in cui la stazione Iliad è stata montata, e ora contestata, è un frustolo di terreno comunale residuale dopo l’acquisizione da parte del Comune di altre porzioni di terreno per l’allargamento del cimitero del quartiere. Ma facciamo un passo indietro: non appena si è appreso che la società di telefonia aveva presentato richiesta, il Consiglio di quartiere si è riunito nel marzo 2022, votando all’unanimità parere non favorevole, non tanto nel merito di questo tipo di tecnologia ma per l’impatto ambientale che avrebbe prodotto, e che oggi effettivamente vediamo con i nostri occhi». Il progetto iniziale: qualcosa al quartiere effettivamente non torna, soprattutto sulla carta, a ben guardare quella bozza di progetto iniziale ancora sul tavolo della presidente di quartiere.

I passaggi

«Per citare comunque i vari passaggi - prosegue Filippini - la prima ubicazione era dentro al parcheggio adiacente al cimitero, e non poteva certo andare bene a fronte anche dei posti auto che si sarebbero persi, solo poi è stata spostata alle spalle. Lo stesso quartiere aveva proposto la possibilità di individuare anche un’altra posizione più lontana dal centro abitato. Il progetto che tuttora abbiamo nella sede di quartiere, è diverso rispetto alla maxi antenna che svetta oggi: dal disegno in nostro possesso risalente a mesi fa, si vede un palo su cui doveva poggiare il vertice, ma camuffato con del verde e rami. Ora siamo disposti a parlarne con l’assessore all’Ambiente, e chiedere perché vediamo oggi realizzata una cosa ben diversa. Fra i consiglieri di quartiere non ci sono certo dei tecnici ma usando il buon senso basterebbe aprire un confronto con l’Amministrazione e la società di telefonia per togliere almeno quei dieci metri circa dell’obbrobrioso “cilindro”». 


Nel frattempo è partita anche una raccolta di firme online lanciata da Michele Mariotti, gestore de “Il Sorpasso” e mail all’indirizzo di Soprintendenza e Regione Marche.
 

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