PESARO Nel cuore dell’area protetta del parco San Bartolo spunta una maxi antenna di 30 metri ed esplode la protesta. Non che sia una sorpresa, l’iter autorizzativo è stato avviato da due anni, ma nessuno si aspettava forse che fosse così impattante, per di più a ridosso della perla del colle, Fiorenzuola di Focara. «Un obbrobrio», «Un abominio», «Sembra Cape Canaveral», i commenti più gentili. E nel mirino finisce soprattutto il cilindro della maxi antenna. Jolanda Filippini è la presidente del sesto quartiere San Bartolo e risponde sul caso dell’antenna 5G Iliad, che svetta da pochi giorni nell’area pubblica vicina al cimitero.
La ricostruzione
«Se i consigli di quartiere contano ancora qualcosa - spiega - ci saremo aspettati una comunicazione preventiva dagli uffici comunali competenti a seguire le pratiche per le autorizzazioni.
L’esatta posizione in cui la stazione Iliad è stata montata, e ora contestata, è un frustolo di terreno comunale residuale dopo l’acquisizione da parte del Comune di altre porzioni di terreno per l’allargamento del cimitero del quartiere. Ma facciamo un passo indietro: non appena si è appreso che la società di telefonia aveva presentato richiesta, il Consiglio di quartiere si è riunito nel marzo 2022, votando all’unanimità parere non favorevole, non tanto nel merito di questo tipo di tecnologia ma per l’impatto ambientale che avrebbe prodotto, e che oggi effettivamente vediamo con i nostri occhi». Il progetto iniziale: qualcosa al quartiere effettivamente non torna, soprattutto sulla carta, a ben guardare quella bozza di progetto iniziale ancora sul tavolo della presidente di quartiere.
I passaggi
«Per citare comunque i vari passaggi - prosegue Filippini - la prima ubicazione era dentro al parcheggio adiacente al cimitero, e non poteva certo andare bene a fronte anche dei posti auto che si sarebbero persi, solo poi è stata spostata alle spalle. Lo stesso quartiere aveva proposto la possibilità di individuare anche un’altra posizione più lontana dal centro abitato. Il progetto che tuttora abbiamo nella sede di quartiere, è diverso rispetto alla maxi antenna che svetta oggi: dal disegno in nostro possesso risalente a mesi fa, si vede un palo su cui doveva poggiare il vertice, ma camuffato con del verde e rami. Ora siamo disposti a parlarne con l’assessore all’Ambiente, e chiedere perché vediamo oggi realizzata una cosa ben diversa. Fra i consiglieri di quartiere non ci sono certo dei tecnici ma usando il buon senso basterebbe aprire un confronto con l’Amministrazione e la società di telefonia per togliere almeno quei dieci metri circa dell’obbrobrioso “cilindro”».
Nel frattempo è partita anche una raccolta di firme online lanciata da Michele Mariotti, gestore de “Il Sorpasso” e mail all’indirizzo di Soprintendenza e Regione Marche.
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